A Napoli una serata speciale con il cinema che racconta l’impegno civile e politico di una grande donna. “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale”, la rassegna curata da Arci Movie, accoglie in città una protagonista importante dello scenario politico e culturale italiano degli ultimi settant’anni, Luciana Castellina. Sarà al Cinema Academy Astra venerdì 22 marzo 2024 alle ore 20:30 per presentare l’opera “16 millimetri alla rivoluzione”, film sulla vita della Castellina realizzato da Giovanni Piperno che interviene nella sala di via Mezzocannone insieme ad Antonella Di Nocera.
Politica, giornalista e scrittrice, parlamentare comunista e a lungo eurodeputata, Luciana Castellina, classe 1929, dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza diventa funzionaria della FGCI. Dal 1947 a oggi non ha mai abbandonato la militanza comunista. Più volte arrestata nel contesto di manifestazioni di protesta, ha trascorso quasi due mesi a Regina Coeli. A causa dei suoi articoli sulla Primavera di Praga viene radiata dal PCI nel 1970 assieme al nucleo fondatore della rivista “Il Manifesto”, poi diventato quotidiano e anche movimento politico organizzato. Eletta nelle liste di Democrazia Proletaria, DPUP e poi di nuovo PCI, quindi con Rifondazione Comunista, SEL e SI. È stata presidente dell’Agenzia per la promozione del cinema italiano all’estero “Italia cinema” e nel 2014 è stata eletta presidente onoraria dell’ARCI. Ha pubblicato diversi libri e nel 2015 è stata candidata alla Presidenza della Repubblica.
“16 millimetri alla rivoluzione” (Italia, 2023, 65’) è una produzione dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico con la collaborazione di RAI Teche e con il contributo di Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Navigando attraverso le immagini prodotte per il PCI tra gli anni ’50 e gli ’80 da grandi registi italiani e incontrando lo sguardo di Luciana Castellina, storica dirigente comunista, fondatrice del Manifesto, mai ortodossa e ancora oggi instancabile animatrice politica, il racconto di Giovanni Piperno si chiede cosa sia stato quel “partito-giraffa”, come lo definì una volta Togliatti, strano eppure reale. Il film indaga su cosa rimanga oggi di quell’esperienza che ha coinvolto milioni di persone nel tentativo di trasformare sé stessi e il mondo. Nel viaggio riemerge il senso di una politica fatta di impegno, solidarietà, confronto e di una idealità capace ancora oggi di far battere molti cuori. Oltre che sul senso della politica nella vita delle persone, l’opera è anche un esempio di storiografia per immagini che riscopre il cinema di quella generazione politica e un modo di fare film libero, sperimentale, dal basso, empatico, militante. Come Zavattini dice nel film, “un cinema di tanti per tanti”.
“Questo film è nato da due incontri paralleli: quello con Luciana Castellina – memoria viva di un’esperienza politica del passato che sembra ormai conclusa e irripetibile, ma anche, e ancora oggi, indomabile attivista – e quello con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. […] Quando l’AAMOD mi ha chiesto finalmente di sviluppare un progetto con al centro la storia del PCI, avevo nel frattempo conosciuto Luciana e, non sapendo ancora come, volevo tenere insieme il suo straordinario punto di vista – di chi ha attraversato la storia di questo partito dal dopoguerra allo scioglimento e a novantaquattro anni non ha perso la voglia di fare politica – con i materiali dell’AAMOD che avevo tanto apprezzato. Su una cosa eravamo tutti d’accordo: non volevamo fare un film storico, né tantomeno nostalgico, ma, un po’ utopicamente, volevamo rivolgerci alle nuove generazioni, cercando di trasmettere loro l’emozione – e anche l’efficacia – del fare politica, dell’impegno civile collettivo, del senso di militanza che un organismo di massa come il Partito Comunista Italiano, pur con tutte le sue contraddizioni, è stato in grado di promuovere e sostenere nell’arco dei suoi settant’anni di vita”, dalle note del regista.
Giovanni Piperno ha diretto numerosi documentari tra i quali Un thè sul set (co-diretto con Laura Muscardin) al Festival di Venezia del 1995, Intervista a mia madre in onda su RAI 3, Il film di Mario trasmesso anche da ARTE (entrambi assieme ad Agostino Ferrente) e L’esplosione vincitore del Torino Film Festival 2003 e candidato ai David di Donatello 2004. CIMAP! centoitalianimattiapechino, ha partecipato al Festival di Locarno 2008 e ha vinto il premio Libero Bizzarri 2009. Il film su la famiglia Agnelli, Il pezzo mancante, dopo la partecipazione al Torino Film Festival 2010, è uscito in sala nel 2011 e andato in onda su RAI 1. Le cose belle, codiretto con Agostino Ferrente, ha partecipato al Festival di Venezia 2012, vinto venticinque premi ed è uscito nelle sale italiane nel 2014. Con il film collettivo 9×10 novanta ha partecipato al festival di Venezia 2014. Alla Festa del Cinema di Roma 2015, nella sezione Alice nella città, ha presentato il cortometraggio Quasi Eroi che ha vinto il Nastro d’Argento come miglior corto del 2016. Dal 2017 è direttore del Perugia Social Film Festival, e dal 2020 insegna regia del documentario alla Scuola Gian Maria Volonté. Il suo ultimo lavoro Cipria è stato presentato al 40° Torino Film Festival ed è uscito con successo nelle sale italiane a marzo del 2023.
Il biglietto d’ingresso costa 5 euro, ridotto a 4 euro per i soci Arci. Il Cinema Academy Astra è in via Mezzocannone 109. Per informazioni e aggiornamenti è possibile visitare i canali social di AstraDoc oppure navigare il sito www.arcimovie.it. La rassegna AstraDoc è curata da Arci Movie in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, Coinor e Parallelo 41 Produzioni. La rassegna vede il patrocinio del Comune di Napoli.