Cambio della guardia all’Osservatorio di Capodimonte con due record storici

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Dopo 114 anni la direzione dell’Osservatorio Astronomico di Napoli ritorna a un napoletano. La pisana Marcella Marconi, prima donna a dirigere l’Osservatorio in oltre 200 anni di storia e indiscussa apripista nel rompere tabù anacronistici, termina il suo mandato consegnando un osservatorio in ottima salute al suo successore. Ne raccoglie il testimone Pietro Schipani, che a sua volta interrompe un lunghissimo periodo di assenza di scienziati napoletani ai vertici della più antica istituzione scientifica partenopea, da far impallidire persino le pur lunghe attese calcistiche per gli scudetti del Napoli. Il cambio della guardia avverrà il 16 gennaio alle 11 nella monumentale Sala delle Colonne presso la bellissima sede di Capodimonte, voluta da Gioacchino Murat e terminata nel 1819 da Ferdinando I di Borbone re delle due Sicilie.

L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte è la sede napoletana dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, il principale ente di ricerca italiano per lo studio dell’universo. Vi si svolgono ricerche all’avanguardia che vanno dagli studi di oggetti vicini come quelli del Sistema solare, che includono la fisica solare e l’esplorazione dei pianeti, delle comete e della Luna, a quello della nostra galassia attraverso lo studio di stelle e pianeti extra-solari, fino alle galassie più lontane, all’interazione fra fenomeni altamente energetici e alle onde gravitazionali. Accanto all’attività scientifica vi è un’intensa attività tecnologica attraverso la collaborazione ai grandi progetti europei e internazionali per la realizzazione della prossima generazione di strumenti di punta per l’astronomia del futuro.

L’Osservatorio che Marcella Marconi consegna a Pietro Schipani è molto cresciuto negli ultimi anni, consolidando il suo ruolo di centro di eccellenza per la ricerca astrofisica a Napoli e in tutto il meridione, ma è anche divenuto un luogo sempre più aperto alla cittadinanza attraverso un’intensa e molto apprezzata attività di diffusione della cultura scientifica per le scuole, le famiglie e il vasto pubblico degli appassionati di astronomia. A Schipani il compito di far sempre meglio per il progresso dell’astronomia a Napoli, secondo il motto “Astronomiae Incremento” che campeggia da oltre due secoli sulla facciata neoclassica dell’Osservatorio.

Pietro Schipani si è laureato con lode nel 1993 all’Università di Napoli Federico II e da allora ha intrapreso la sua carriera scientifica presso l’Osservatorio di Capodimonte, dove oggi ricopre la qualifica di dirigente. Nel corso della sua carriera ha lavorato principalmente alla realizzazione di telescopi e strumenti sia da terra per i principali osservatori astronomici del pianeta come quello di La Palma alle Isole Canarie e dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile, sia dallo spazio in progetti di esplorazione del Sistema solare dell’Agenzia Spaziale Europea. È stato membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, docente dell’Università di Napoli Federico II, promotore di collaborazioni pubblico-private per il Distretto Aerospaziale della Campania, membro del Comitato Tecnico del Cluster Tecnologico Nazionale dell’Aerospazio. Sulle Ande cilene ha lavorato alla strumentazione del Very Large Telescope, il miglior telescopio al mondo, e ha guidato come project engineer la realizzazione tecnologica di VST, il telescopio napoletano collocato nel deserto cileno di Atacama nell’osservatorio ESO più scientificamente produttivo al mondo. Attualmente è project manager di SOXS, lo spettrografo cacciatore di oggetti transienti come supernovae, lampi gamma e pianeti extra-solari. Ha pubblicato oltre 300 articoli in riviste scientifiche e in atti di congressi internazionali.

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