“La crisi delle edicole di giornali, che da tempo ha investito l’intero paese, ha toccato negli ultimi anni anche Napoli, segnatamente il quartiere collinare del Vomero, dove tali strutture avevano, in passato, trovato un notevole sviluppo, al punto che in una delle strade principali, via Scarlatti, nel solo tratto che da piazza Vanvitelli arriva all’incrocio con via Luca Giordano, sono sorti in passato ben quattro chioschi addetti a tale vendita “. A tornare sull’argomento, anche alla luce dell’ultimo episodio che si registra sulla vicenda, la chiusura di un’edicola proprio in via Scarlatti, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.
“Alcune edicole – afferma Capodanno – sono chiuse da mesi se non da anni anche se i manufatti non sono stati rimossi, quindi potrebbero essere riattivate anche per altre destinazioni d’uso. Tra le altre, solo per esemplificare, vi sono due edicole molto antiche, quella in via Morghen, nei pressi dell’incrocio con via Scarlatti e quella posta nei pressi della stazione superiore del polifunzionale comunale in via Morghen “.
“Dai dati attinti, a livello nazionale, attraverso ricerche effettuate su internet – puntualizza Capodanno – si apprende che su 37.000 edicole negli ultimi 15 anni ne sarebbero scomparse ben 11.000, pari a circa il 30% dell’intero comparto. I chioschi, in particolare, sarebbero diminuiti del 61%, restandone solo 7.200 “.
“La situazione si è poi ulteriormente aggravata durante il periodo della pandemia – sottolinea Capodanno – Infatti, in base ai dati pubblicati a ottobre 2020 sul sito della Fenagi, la federazione nazionale giornalai, erano ben duemila le edicole che in tale periodo avevano chiuso senza più riaprire, con un mercato delle vendite di giornali che tra il giugno 2019 e il giugno del 2020 era già crollato del 25% “.
” Per rivitalizzare il settore e anche poter riutilizzare le strutture allo stato chiuse, la maggior parte delle quali ancora in sito – propone Capodanno -, si potrebbe pensare a incentivare la loro riconversione, attraverso una trasformazione in “edicole sociali”, così come già avvenuto in molte città, come Milano, Torino e Genova, per citarne alcune, potenziando nel contempo la loro funzione attraverso progetti di prossimità e di welfare “.
“Appare comunque di tutta evidenza – conclude Capodanno – che, a salvaguardia dell’intero comparto, occorre intervenire presto e bene, dal momento che le misure sinora adottate sono risultate del tutto insufficienti. La stessa Fenagi ha infatti richiesto di procedere a una riforma complessiva del settore chiedendo al Governo di aprire un confronto con tutte le parti sociali e di mettere in campo finanziamenti per investimenti finalizzati alla ristrutturazione della rete delle edicole. Una richiesta alla quale alla quale non si può che associarsi, auspicando che il Governo, le Regioni e gli Enti locali, ciascuno per la propria parte, vogliano dare, in tempi rapidi, risposte operative, scongiurando così che il permanere della crisi del settore possa comportare la chiusura di altre edicole con il rischio che il settore possa scomparire del tutto “.