Sotto una buona stella, presentato il libro di Wolf Chitis a La Feltrinelli.

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Presentata alla Feltrinelli di piazza dei Martiri la biografia di Wolf Chitis, con Marco Lobasso, “Sotto una buona stella” (LeVarie), con la partecipazione di Valerio Caprara.

 

La storia di Wolf Chitis, Volia per gli amici, in uno speciale diario scritto a quattro mani con il giornalista Marco Lobasso (Le Varie, 320 pp), che spazia dai ricordi di bambino e dai drammi del fascismo, alle avventure più incredibili da imprenditore di Fondedile, ai grandi successi, alle amarezze di Tangentopoli. Chitis racconta le sue passioni: il mare, navigato a bordo del mitico Mariette; la musica, condivisa con l’amico inseparabile Peppino di Capri; il tennis, vissuto fuori e dentro il campo con Adriano Panatta; gli amici sognatori, come l’inarrivabile Paolo Villaggio, che nel volume è presente anche con una inedita lettera scritta a Volia, a metà tra il personaggio Fantozzi e l’amico Paolo. Come Aurelio de Laurentiis, il più illuminato tra tutti i sognaori; come Paolo Cirino Pomicino, il più estroso e sorprendente, che ha firmato la prefazione; come Paolo Fiorillo, intenso e appassionato come pochi.

La pubblicazione “Sotto una buona stella” ha come obiettivo principale sostenere Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. I proventi del libro saranno devoluti alla sezione di Napoli della Lilt.

 

In Sotto una buona stella, il racconto di Wolf Chitis, Volia per gli amici, scritto a quattro mani con il giornalista Marco Lobasso, si divide non solamente per periodici storici, ma per passioni. Così, insieme  agli anni bui del fascismo e alle sofferenze della sua famiglia ebraica-napoletana, e insieme al corposo periodo delle sue esperienze di imprenditore di livello mondiale, sono nate le parti dedicate al mare, alla musica, al tennis, e un capitolo speciale riservato al Clan dei sognatori, i suoi amici più cari: Paolo Villaggio, Adriano Panatta, Aurelio de Laurentiis, Paolo Fiorillo, Paolo Cirino Pomicino e Peppino di Capri, in ordine di apparizione nel Clan.

Nella prima parte, Gli inizi, le tinte del racconto sono inevitabilmente meno colorate: l’esilio della famiglia Chitis voluto dal fascismo, la sofferta esperienza di Volia bambino nel frequentare la scuola da solo, in orario diverso da quello degli altri bimbi, non ebrei. Poi, la fuga dai nazisti, la paura di morire, infine il giro in bici a fine guerra, liberatorio, emblematico, tra le macerie di una Napoli distrutta e polverosa.

Nella seconda parte, Racconti di una vita, sono tratteggiate le stagioni da giovane imprenditore di Chitis, la passione per la matematica e per Caccioppoli, la crescita dell’uomo, insieme alla crescita dell’azienda napoletana Fondedile nel mondo,

descritte in episodi leggeri, mai banali, avventure da raccontare. Così, la ristrutturazione del campanile di Burano, a Venezia, diventa un’impresa, e gli anni di lavoro in giro per il mondo diventano storie che incrociano personaggi fuori dal comune come Marinho, Pintanguy, Jeppson, e luoghi simbolo come il Maracana in Brasile, l’Harry’s Bar di Cipriani a Venezia, via Krupp a Capri, il Palazzaccio e le piscine del Foro Italico, a Roma. I sogni di un imprenditore prendono forma, diventano realtà: come la nascita della Tangenziale di Napoli e della Linea 1 della metropolitana.

Nella terza parte, il racconto svolta verso le passioni di Chitis. Il mare, su tutto. L’acquisto del Mariette, il fantastico veliero ultra-centenario che cambia la vita dell’imprenditore, le avventure che ne seguiranno. Anche la vendita del Mariette diventa una storia da raccontare. Poi, il nuovo scafo, il Nafisa, una vera e propria dimora galleggiante; infine, il buen ritiro di Villa Aiano, a Capri, la fascinosa dimora con un’incredibile funicolare funzionante al suo interno, con il mare del Golfo tutto intorno e che si può toccare con le dita.

Dal mare alla musica, con la quarta parte, che inizia con la scoperta del favoloso mondo del jazz che arriva dall’America, che continua con le ballate messicane cantate con Bud Spencer, con l’incredibile esibizione improvvisata alla Rainbow Room al Rockefeller Center di Manhattan, intonando My Way davanti a Naomi Campbell. Poi, la decisione di dare vita alla The Good Life Band, orchestra che farà musica e concerti per oltre un decennio.

E poi il tennis, nella quinta parte, la sua amicizia, con Adriano Panatta, fuori dal campo di terra rossa, che si fortifica giocando decine di doppi amatoriali, con le storie e gli episodi divertenti che ne susseguono. Gli anni di presidenza al Tennis Club Napoli, durante cui esplode la stella della campionessa Rita Grande, che Volia Chitis vuole a tutti i costi al club e che spinge verso la carriera professionistica.

Infine, il Clan dei Sognatori, i suoi amici di sempre, quelli più cari. Da Adriano Panatta, naturalmente, a Peppino di Capri, dal quale riceve l’onore di fare musica insieme, un’esperienza meravigliosa che si ripete ancora oggi, ogni volta che, in una serata tra amici, compare un pianoforte. A Paolo Villaggio, che per anni lo coinvolge nel suo mondo fantastico e surreale. E forse un po’ del personaggio del ragionier Ugo Fantozzi nasce proprio dai racconti di Villaggio a Chitis, degli anni in cui il grande artista genovese lavora, giovanissimo, alla Fondedile, a Roma, e si imbatte in dirigenti e direttori di azienda, che ricordano da vicino i mitici personaggi dei mega-direttori galattici, nati poi con i film di Fantozzi. Ancora, Aurelio de Laurentiis, il presidente del Napoli Calcio, il sognatore più incredibile che Volia abbia conosciuto, Paolo Cirino Pomicino, capace di dare forza a un’amicizia via via sempre più intensa, Paolo Fiorillo, con il quale ha condiviso l’immensa passione per la musica.

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