Quattro appuntamenti, tra letture e presentazioni di libri alla presenza di diversi autori, che si svolgeranno al tramonto da febbraio a maggio immersi tra le bellezze architettoniche di Villa Campolieto nel cuore del Miglio d’Oro, a Ercolano (Napoli); nella location vanvitelliana parte la rassegna letteraria Campolieto book garden promossa dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane presieduta da Gianluca Del Mastro e diretta da Roberto Chianese, “Campolieto book garden – spiega la curatrice Melania Panico – nasce come luogo di incontro di visioni.
Il giardino non è solo luogo fisico ma anche e soprattutto luogo interiore, di confronto.
La Fondazione da anni propone nelle sue sedi momenti di riflessione importanti. La rassegna è stata pensata mentre passeggiavamo nel giardino del romitaggio a villa Campolieto: il contatto con qualcosa di antico ma ancora vivissimo come i banchi di lava è stato fondamentale per capire che ciò che è davvero autentico infonde continua energia e semina cose sempre vive”.
Ecco il programma (incontri alle 18:30: il 18 febbraio, Luca Ricci presenterà il libro “Gli invernali” (la nave di Teseo editori); il 18 marzo Carmen Pellegrino presenterà “La felicità degli altri” (la nave di Teseo editori); il 29 aprile appuntamento con il giornalista e scrittore Fabrizio Coscia con “Nella notte il cane” (Editoriale scientifica); il 13 maggio incontro con Elisa Ruotolo per il libro “Quel luogo a me proibito” (Felitrinelli) .
Afferma Del Mastro: “E’ una rassegna che unisce l’amore per il libro al desiderio di riattivare tutte le potenzialità della nostra Fondazione e delle nostre meravigliose strutture. È un messaggio che lanciamo a tutto il territorio, un percorso di crescita comune nel segno dei libri e della cultura, unico vero strumento di ecumenicità, inclusione e progresso sociale”.
“Aggiungiamo un’altra tessera al mosaico delle attività culturali con una rassegna sul panorama letterario – spiega Chianese – L’integrazione tra autori, lettori e luogo d’arte è uno strumento che favorisce la partecipazione attiva delle comunità alla vita culturale del territorio”. (ANSA).