Sarà presentato lunedì 13 giugno alle ore 18,00 presso la libreria Mondadori Bookstore, corso Aldo Moro, 129 (Santa Maria Capua Vetere) il libro di Raffaele Sardo, “Cuori spenti. Storie di vittime innocenti”.
Alla presentazione del libro, dopo i saluti di Fabio De Gemmis Referente LIBERA Provincia di Caserta, interverranno: Gabriella Maria Casella Presidente Tribunale S, Maria C.V., Marcella Vulcano, Avvocato Presidente Associazione ADVISORA, Enrico Tedesco Segretario Fondazione Poli.s. REGIONE CAMPANIA, Augusto Di Meo, Testimone dell’omicidio di don Peppe Diana e l’autore, Raffaele Sardo. Coordina l’incontro Nicola Graziano, Magistrato del tribunale di Napoli e scrittore. La lettura dei brani è a cura di Davide Fumante.
Il Libro
Le storie contenute in questo libro, sono pezzi di cuore che i familiari hanno donato ai lettori. Sono storie a cui bisogna avvicinarsi in punta di piedi e a passo felpato, non solo per il rispetto dovuto alle vittime, ma anche per il dramma che continuano a vivere i familiari, portando addosso, in silenzio, il dolore e la sofferenza. Sono madri, padri, mogli, figli, sorelle, fratelli, nipoti, che dal giorno della tragedia scontano una condanna a vita, che avrà fine solo quando entreranno in una bara. Una condanna che nessun giudice ha mai comminato. Ma quel “fine pena mai”, lo portano scritto dentro, sulle porte dell’anima, in modo indelebile. Lo si riesce a leggere nei loro occhi, dove abita la tristezza perenne e dove si intravedono lacrime mai uscite.
Tra le storie raccontate dai familiari in questo nuovo libro di Raffaele Sardo, oltre a quelle di don Giuseppe Diana, anche la strage di Ponticelli, dove l’11 novembre 1989 furono uccisi Gaetano di Nocera, Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino e Salvatore Benaglia. E poi ancora la storia di Maurizio Estate, di Ciro Esposito, quella di Jerry Masslo, Pasquale Feliciello, Giuseppe Piccolo, Egidio Campaniello e Luigi Sapio, Antonio di Bona e Nicola Palumbo, Gennaro Falco.
“Non è mai abbastanza – scrive don Luigi Ciotti nella prefazione – le abbiamo raccontate tante volte storie come queste, le abbiamo incontrate tante volte simili sofferenze, eppure vale la pena rileggerle una volta ancora. Soffermarsi fra queste pagine e ritrovare le costanti di un lutto senza spiegazione, senza apparente consolazione. Raccontano scene che si somigliano, che richiamano alla mente fotografie, quadri, poesie, strofe di canzoni: la raffigurazione esemplare della morte violenta e del dolore che scatena”.
Convinti che “il contrasto alle organizzazioni criminali prima che repressivo dev’essere sociale, educativo e culturale”, parteciperanno all’incontro numerosi giovani.