L’attrice e cantante Antonella Morea diventa un fumetto, grazie alle illustrazioni di Carlo Cid Lauro e Giulia Zucca all’interno de Il Manuale del Fuorisede di Casa Surace edito da Panini Comics.
«Un onore per me essere disegnata dai due illustratori di Panini, Carlo Lauro e Giulia Zucca, dichiara Antonella Morea. Diventare un fumetto significa essere conosciuti e importanti. Ad esempio, quando vedo I Simpson a volte si vedono diversi personaggi famosi, di certo non voglio paragonarmi a loro, ma, insomma, è importante essere menzionati. Mi è piaciuto molto anche come mi hanno disegnata, è molto veritiera la figura».
Sebbene sia più nota per la sua carriera di attrice teatrale e di cinema, Antonella Morea collabora con la factory Casa Surace già da diversi anni, lei è la vivace Mamma Antonella, la mamma supereroina che redarguisce i suoi figli anche semplicemente svegliandoli di prima mattina aprendo tutte le finestre gridando “’a casa adda piglià aria!”.
Di cui c’è una splendida illustrazione di Carlo Lauro: «Oltre ad essere disegnatore per la Panini, collaboro anche con altre realtà dell’editoria italiana, Tatai Lab, Magic Press, Feltrinelli comics e diverse altre. Sono comunque grato alla Panini e a Casa Surace per avermi dato l’opportunità di collaborare a questo splendido volume e ringrazio anche il mio editor Davide Morando».
Il libro “Il Manuale del Fuorisede” (Panini Comics, pp. 200, euro 12), già disponibile in edicola, fumetteria, libreria e online, è la prima guida illustrata rivolta a tutti gli impavidi “studenti da giù” che hanno deciso di abbandonare mamma, ecco un esilarante manuale che permetterà di sopravvivere anche senza le melanzane di nonna! Il manuale, corredato dalle illustrazioni dei talentuosi Carlo Cid Lauro e Giulia Zucca, accompagnerà il fuorisede nella sua formazione, che sarà compiuta quando saranno superati tre livelli, dall’annuncio alla famiglia alla prima lavatrice!
«Pur essendo un’attrice che lavora da tanti anni in teatro, racconta Antonella Morea, Casa Surace è una boccata d’aria di gioventù e di popolarità che, purtroppo, il teatro mi ha dato solo a basse percentuali. Il teatro è una questione elitaria, invece, loro sono popolari e, grazie a loro, sono in tv a fare degli spot come quello di una famosa candeggina, che non è il solito spot canonico, ma sono delle stories molto divertenti e ciò mi dà anche un’altra veste. Casa Surace mi ha dato un’altra possibilità, differente da quello che facevo anche se poi è sempre il mio mestiere».