Dal Sud per l’Italia. La Chiesa di Papa Francesco, i cattolici, la società (Guida Editori)
Un saggio di Massimo Enrico Milone sul futuro del Mezzogiorno e l’impegno dei credenti
Il libro si presenta lunedì 26 giugno alle ore 17.30 presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini, via Portamedina 41 – Napoli. Introduce Vincenzo Galgano. Testimonianze di Giuseppe Acocella, Roberto Dante Cogliando, Michele Cutolo, Daniele Marrama. Interventi di Giuseppe De Mita, Gaetano Manfredi, Amedeo Manzo. Sarà presente l’autore.
Come i cattolici sapranno oggi essere protagonisti di idee e proposte nell’alfabeto nuovo della questione meridionale? Formazione, innovazione, mobilità, coesione sociale, lavoro sono, forse, termini da costruire in modo diverso? Come incamminarsi per strade nuove per intercettare i problemi dei giovani, delle famiglie, della società? Al di là di statistiche in negativo o delle scelte politiche, basti pensare al rinato Ministero per il Mezzogiorno, sapranno i credenti attuare, nella società, un umanesimo integrale, solidale, responsabile al passo coi tempi? Come è possibile coniugare senso identitario e spirito comunitario, impegno personale e impegno civile, Vangelo e responsabilità sociale?.
Nel saggio Dal Sud per l’Italia. La Chiesa di Papa Francesco, i cattolici, la società (Guida Editori) Massimo Enrico Milione, direttore di Rai Vaticano, affronta il tema della presenza oggi nella società meridionale dei credenti.
Nel saggio interviste al Cardinale Crescenzio Sepe Arcivescovo di Napoli, e al Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
Con i contributi di Giancarlo Abete, presidente dell’Unione Imprenditori Cattolici; Giuseppe Acocella, docente “Federico II”; Carlo Borgomeo, presidente Fondazione “Con il Sud”; Roberto Cogliandro, presidente Associazione Notai Cattolici; Michele Cutolo, presidente MCL Napoli; Michele Marrama, presidente Fondazione Banco di Napoli.
In appendice i documenti della Chiesa italiana sul Mezzogiorno.
Scomparsi o quasi dalle rotte della politica, marginali nell’elaborazione di proposte culturali e
nel governo di vecchi e nuovi media, fragili nel sistema economico-finanziario, i cattolici rischiano di vivere, nella società italiana e in particolare in quella meridionale, una stagione priva di visione, prospettive, responsabilità.
Eppure non manca la spinta profetica e missionaria, in un contesto di globalizzazione, della
Chiesa di Francesco.
Eppure non manca la costante attenzione della Chiesa italiana che, proprio a Napoli, ritorna a
riflettere su giovani e lavoro guardando alla prossima Settimana Sociale.
Eppure non mancano, nel Mezzogiorno, isole di intelligenza, imprenditorialità, progettualità,
innovazione, unitamente ad una ragnatela viva di volontariato ed associazionismo, per ritornare nuovamente ad essere “servitori” propositivi per il paese.
Per il Cardinale Sepe – si legge nell’intervista “è la passione per l’uomo che chiama i cristiani all’impegno: Dal Sud si alza ancora una volta una voce, la voce delle sue chiese. Lo richiedono i tempi e le nuove sfide. Lo richiedono i silenzi che ancora una volta perpetuano le situazioni di indifferenza e di ingiustizia sociale. Lo richiedono l’economia, la politica, la vita sociale, la moralità pubblica. Lo richiede la tensione verso il bene comune che deve sconfiggere in particolare al Sud il crescere di un individualismo esasperato. Tutto nell’ottica sinergica di forze che non mancano”.
Per il Presidente di Confindustria Boccia – si legge nell’intervista “quando Papa Francesco mette all’indice la ricchezza ma in realtà sta condannando il modo spudorato di realizzarla a vantaggio di pochi. Quando noi industriali parliamo di crescita e della necessità di creare ricchezza non intendiamo che sia fine a se stessa ma che serva a ridurre le disuguaglianze e a combattere la povertà che è la piaga più dolorosa. Il clima d’incertezza nel quale viviamo determina l’ansia e l’ansia spesso paralizza conducendo a quel circolo vizioso nel quale tutti perdono. I messaggi della Chiesa vanno interpretati e applicati nella vita di tutti i giorni, da credenti o meno, perché prescrivono comportamenti virtuosi che possono e devono contaminare il modo di pensare e di agire di una società che si faccia carico dei più deboli mentre appresta gli strumenti per far progredire chi è nella condizione di farlo. E tutto questo non solo per ricostruire una identità meridionale ma per ricostruire un’identità nazionale che serva a confrontarci con più sicurezza e determinazione con i partner europei con i quali dobbiamo imparare a fare blocco in un mercato sempre più globale”.
Scrive Giancarlo Abete, Presidente Ucid. “Fondamentali i ruoli della società civile, delle istruzioni, del mondo imprenditoriale, di un sistema bancario-finanziario che dia la giusta attenzione all’economia locale e che rifugga da una finanziarizzazione dell’economia che già tanti danni ha prodotto non solo nel nostro Paese”.
Il docente Giuseppe Acocella, già Vicepresidente del Cnel, si chiede, nel libro, “se non sia proprio necessario indirizzare l’attenzione dei cattolici meridionali – in un nuovo Appello ai liberi e ai forti, disegno sociale e non direttamente politico – a riproporre in termini di diritti umani essenziali la consapevolezza per i giovani che essere nati al Sud rischia di diminuire le possibilità di realizzazione personale e comunitaria nonostante l’impegno scolastico e formativo he altrove semmai è sufficiente ad un dignitoso inserimento… Insomma se le condizioni ambientali e sociali debbano essere preclusive dei diritti fondamentali e distorcere al tempo stesso la percezione e la pratica dei doveri verso gli altri e verso la comunità”.
Per Carlo Borgomeo, Presidente fondazione “Con il Sud”, “occorre ripartire dalle nostre responsabilità, dal nostro amore per il territorio, così potremo insieme costruire veramente un futuro migliore per il nostro Mezzogiorno. Ricordiamoci di una bellissima frase che scrisse nel 1952 Giorgio Seriani Sebregondi: ‘per lo sviluppo, ripartire dal sociale, soprattutto dal Sud’ ”.
Roberto Dante Cogliandro, Presidente dei Notai cattolici italiani, scrive: “Vorremmo l’azione del professionista caratterizzata dalla pratica di una grande umiltà intellettuale e di una grande disponibilità nei riguardi del prossimo. Un professionista tra la gente, dotato di umiltà e di grandezza d’animo che con un grande senso di responsabilità e spirito caritatevole è sempre alla continua e strenua ricerca di soluzione di offrire al prossimo al fine di condividere la cura del bene comune, come singoli, associazioni e istituzioni”.
Per Michele Cutolo, Presidente MCL Napoli, il tema del Mezzogiorno ha una sua urgenza e attualità: “la nuova evangelizzazione e la conseguente nuova inculturazione della fede pongono domande e chiedono risposte non solo all’intera realtà ecclesiale ma anche alle comunità particolari, alle chiese che sono al Nord e che sono al Sud.
Per Daniele Marrama, Presidente Fondazione Banco di Napoli, “i cattolici impegnati nelle attività del mondo devono porsi come obiettivo quello di testimoniare che l’economia di comunità – vale a dire un impianto socio-economico che si fonda sul valore della persona, sulla natura relazionale dell’essere umano e dell’inclusione – è la più efficace, robusta e resistente forma di organizzazione economica. Una forma di organizzazione che senza demonizzare ma al contrario valorizzando l’interesse personale non lo eleva ad idolo assoluto capace di desertificare tutto introno a sé”.