Arrivano lunedì in libreria i primi due titoli della nuova collana della Guida editori, “Falsi originali”.
Sono “La novella che non fu mai scritta” di Giovanni Boccaccio, firmata da Andrea Camilleri, e “Lettera agli amici d’Italia” di Platone, firmata da Mario Vegetti.
La collana, diretta da Giovanni Casertano, propone classici di filosofia, di letteratura, di storia, antica e moderna, ma anche contemporanea con una specifica originalità: le opere presentate sono “falsi”, “riscritture” di opere note o come “invenzioni” di opere mai scritte dagli autori considerati classici dalla nostra tradizione culturale.
Volumi di scrittura agile e spigliata che, riprendendo stile e linguaggio di autori classici, possano costituire un’occasione insieme di divertimento e di riflessione su quei temi che da sempre hanno costituito l’orizzonte della nostra riflessione: l’uomo e le sue passioni, i rapporti che lo legano agli altri ed alla “città” in cui vive, il suo sforzo di costruirsi conoscenze nei vari campi del sapere, le sue vittorie e le sue sconfitte, la sua nobiltà e la sua miseria.
Scheda dei primi due titoli:
Una novella di Giovanni Boccaccio idealmente dedicata a Giovanni Bovara, studioso del “Decamerone”, che poco prima di morire (1916) a causa delle ferite riportate durante la Prima guerra mondiale, scoprì fortunosamente uno scritto sconosciuto del Boccaccio. Questa novella fu poi nuovamente dimenticata per essere poi pubblicata, per la prima volta. È altamente probabile che la novella fosse stata portata al Nord dallo stesso Boccaccio per donarla a qualcuno quando, nel 1351, fu inviato in Tirolo come “ambaxiator solemnis” di Firenze. Qui, Camilleri racconta non solo come venne in possesso di una copia manoscritta dell’originale autografo, ma chiarisce anche le probabili ragioni che spinsero Boccaccio a escludere questa novella sia dalla Giornata Terza del Decamerone, a cui era originariamente destinata, che dalla raccolta definitiva.
Questo volume presenta due testi inediti di Platone, a lungo dimenticati poiché considerati apocrifi: il libro XI (nonché ultimo)della Repubblica, e la Lettera XIV agli amici d’Italia sulla giustizia. Entrambi i testi suscitano uno straordinario interesse perché documentano una svolta imprevista nel pensiero del grande filosofo:l’incontro di Socrate con l’enigmatica figura dello “straniero di Treviri”, nel quale è forse possibile riconoscere un antico precursore di Karl Marx. Questo incontro è drammaticamente descritto nellibro XI della Repubblica. La Lettera invece documenta un episodio della storia d’Italia finora sconosciuto: un piccolo avventuriero, demagogo spregiatore della giustizia, esercita la tirannide con l’appoggio di alcune selvagge tribù di barbari del Nord.
di prossima pubblicazione:Enrico Berti, Aristotele
Franco Montanari, Saffo