L’uso eccessivo di alcool è un fenomeno che negli ultimi anni si è diffuso in maniera incontrollata tra i giovani, facendo registrare troppi casi di incidenti stradali, risse e coma etilico. Rosario Bianco, editore Rogiosi, ha ideato un progetto di sensibilizzazione, realizzato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e il “Comitato genitori no alcol” di Gerardo Avallone. Il progetto “La chiave dietro la porta”, un libro e un cortometraggio, sarà presentato e discusso martedì 20 luglio, alle 19, al Cinema Metropolitan, in via Chiaia 149. Insieme all’editore ci saranno gli autori del libro Oreste Ciccariello e Erminia La Ferola, il cast del cortometraggio e le istituzioni. Modera l’incontro Federico Monga, direttore del quotidiano Il Mattino.
L’Arma dei Carabinieri ha messo a disposizione uomini e mezzi per la realizzazione di alcune scene del cortometraggio. Martedì, all’incontro, saranno presenti il comandante della Legione Carabinieri ‘Campania’, generale di divisione Maurizio Stefanizzi, e il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, generale di brigata, Giuseppe La Gala.
Dato il forte impatto sociale della problematica raccontata sul nostro territorio, sono stati invitati a presenziare tutti i candidati a sindaco della città di Napoli. La presenza dei candidati è dovuta proprio all’occasione di dibattere su una problematica, quella della movida incontrollata, che colpisce molte zone della nostra città.
La chiave dietro la porta è un progetto con più fini educativi rivolti ai giovani e non solo. Vuole essere un monito per i ragazzi che hanno un rapporto difficile con la conoscenza dei propri limiti nell’uso di alcool e, allo stesso tempo, un invito alla riflessione per tutti i genitori e le famiglie. La visione di questo corto e la lettura di questo libro, infatti, possono rappresentare un suggerimento per tutti coloro che devono rapportarsi a figli che possono avere problemi con un superficiale e sconsiderato uso di alcool. Non a caso, questo progetto nasce con la collaborazione e il supporto del comitato ‘Genitori no alcool’ di Gerardo Avallone, da tempo impegnato nella lotta a questa piaga giovanile.
La chiave dietro la porta – la trama
Il titolo dell’opera è anche la soluzione al problema. Nella storia narrata, il protagonista, un ragazzo, trascinato dagli effetti negativi della movida giovanile, finisce coinvolto in una rissa a causa di parecchi bicchieri di troppo. Una volta tornato a casa, si profilano per lui due scenari: il primo, quello da evitare, vede il giovane entrare in casa autonomamente e abbandonarsi a una notte che può portare a tragiche conseguenze, mentre i genitori dormono ignari; il secondo, quello da attuare, prevede che i genitori lascino la chiave dietro la porta in modo che il ragazzo non possa entrare in casa senza sottoporsi allo sguardo attento della madre e del padre che possono salvargli la vita.
La soluzione, quindi, è il genitore premuroso. Ciò non vuol dire affatto opprimere i ragazzi, ma, piuttosto, dar loro un riferimento e una protezione da eventi più grandi di loro, che posso diventare catastrofici. Lasciare la chiave dietro la porta non vuol dire non avere fiducia nei propri figli, ma anzi assicurarsi che tanti agenti esterni non sortiscano effetti negativi a volte anche tragici. La chiave dietro la porta può salvare una vita.