Aprire la chiesa, come luogo, alla cultura, alla lettura, alla musica, all’arte, al dibattito: grazie a quest’intuizione del Maestro Carlo Morelli e dell’organizzatrice, l’architetto Daniela Rinaldini, ieri presso la chiesa di San Potito (Napoli) si è verificato un afflusso di presenze inimmaginabile, tanto che non erano più disponibili nemmeno posti in piedi, per la presentazione del libro cult dell’attrice Gaia Zucchi, “La vicina di Zeffirelli”.
A distanza di oltre 12 mesi dall’uscita del romanzo, edito da De Nigris Editori, il best seller prosegue la sua scalata, richiamando il folto pubblico, sempre presente ad ogni iniziativa attuata con tenacia dall’autrice, eccezionalmente vestita per l’occasione dalla stilista Simona De Martino. Il talk, moderato egregiamente dal giornalista Rai Giovanni Occhiello, è stato animato dal digital creator Alessandro Basso, dalle letture dell’attore Andrea Di Bella, ed è stato incentrato senza riserve sulla violenza, fisica e psicologica, che la Zucchi subì, uscendone fortunatamente indenne.
Acclamati i suggestivi momenti di raccordo, con gli interventi musicali delle soliste Denise Morelli, Roberta Lauzeral, Alessia Marfella della “That’s Napoli Live Show” e le native melodie dei musicisti Mariano Lambiase e Andrea Sensale. Presenti molte personalità del territorio, tra cui l’elegante imprenditrice Rossella Paliotto, il produttore Salvatore Piedimonte, l’attore Nino Lauro, il videomaker Ciro Grieco e il fotografo Leandro Felicioni.
Al termine dell’incontro Gaia Zucchi si è pronunciata in merito alle recenti dichiarazioni dell’attore Bruce Robinson su Franco Zeffirelli, pubblicate con grande enfasi da centinaia di giornali: “Ora è il turno di Bruce Robinson nell’accusare una persona defunta, e che quindi non potrà mai difendersi. Si parla di presunte molestie sessuali ricevute dal Maestro cinquant’anni fa. Robinson nelle precedenti interviste non ne aveva mai fatto cenno; al contrario, si dichiarava appagato di aver preso parte a “Romeo e Giulietta”. La verità la sapranno solo loro due, ma nei vent’anni che ho frequentato Franco posso solo dire di aver visto centinaia di “bravi ragazzi” provarci ripetutamente, solo per avere una carriera spianata nel mondo del cinema, ed erano avances “pesanti”… Franco li ha sempre allontanati”.