La storia artistica e documentale delle mostre dedicate al Risorgimento, giovedì 16 alla Biblioteca Nazionale.

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Giovedì 16  Gennaio 2020 ore 16.30 alla Biblioteca Nazionale di Napoli, dopo i saluti di Maria Luisa Chirico e Francesco Mercurio , Ornella Scognamiglio Università della Calabria, Michela di Macco, Università Roma la Sapienza, Riccardo Lattuada, Università della  Campania  Luigi Vanvitelli, presentano il  volume di   Giulio Brevetti

La patria esposta. Arte e Storia nelle mostre e nei musei del Risorgimento” (Palermo 2018).

Manoscritti, giornali, stampe, proclami, lettere, manifesti, libri, fogli volanti. E poi dipinti, sculture, tempere, acquerelli, disegni, xilografie, litografie, fotografie. E inoltre armi, uniformi, bandiere e cimeli militari. Questo e altro ancora è il materiale che usualmente costituisce una mostra dedicata al Risorgimento, ideata, progettata, allestita al fine di ricostruire e ricordare un determinato episodio o la presenza di uno o più personaggi, in forma permanente, come nei musei dedicati e civici, o temporanea, allestita  generalmente allo scadere di un anniversario o di una specifica ricorrenza. Questa tipologia espositiva ha da sempre costituito il mezzo più efficace per servire la pedagogia del Risorgimento rivolta dalla Patria al popolo da educare, adottata in tutte le regioni e le province del Paese che conservano oggetti e cimeli di quel periodo, specialmente in occasione di  Celebrazioni nazionali, come accaduto per il  150ºdell’Unità d’Italia.

 

Questo volume – che intreccia saperi diversi ma strettamente legati tra loro – ambisce dunque a ricostruire e ad analizzare il fenomeno espositivo a tematica risorgimentale dalla prospettiva storico-artistica prediligendo, contrariamente agli studi storici, le mostre piuttosto che i musei. Il lavoro è suddiviso in quattro parti che, al loro interno, racchiudono una scansione temporale dei principali allestimenti secondo un ordine diacronico che tiene sempre in debita considerazione il periodo storico, sociale e politico nel quale essi si collocano. La parte iniziale ricostruisce le primordiali forme espositive di Storia risorgimentale, focalizzandosi in larga parte sulla prima vera esperienza di tal genere, il celebre padiglione allestito all’interno della grande Esposizione Italiana di Torino nel 1884, e sullo sviluppo del fenomeno durante l’Italia monarchica.

La seconda parte si riferisce alla lunga stagione dei Centenari (1943-1982), segnato da un avvicendarsi ininterrotto di scadenze celebrative. La terza parte è dedicata alla stagione, corrispondente all’ultimo ventennio del Novecento e al primo decennio del Duemila, marcata da una crescente sensibilità nei riguardi degli aspetti culturali e artistici dell’epoca risorgimentale, e alla conseguente nascita delle mostre storico-artistiche. La quarta e ultima parte è infine dedicata al più recente evento celebrativo, il 150ºdell’Unità d’Italia, che ha segnato la vita sociale e culturale del Paese per tutto il 2011.

 

Giulio Brevetti (UNIVERSITA’VANVITELLI CAMPANIA), dottore di ricerca in Storia della Critica d’Arte, si occupa prevalentemente del dibattito storiografico tra Settecento e Ottocento. Ha studiato l’iconografia dei Borbone delle Due Sicilie e di Giuseppe Garibaldi, le tematiche risorgimentali nella pittura meridionale, il rapporto tra pittura e fotografia, nonché la cinematografia di autori quali De Sica, Fellini e Polanski. Ha collaborato alla realizzazione di mostre e al riallestimento di sale museali. Ha all’attivo diverse pubblicazioni in cataloghi e riviste specializzate​

 

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