Procida capitale della cultura può vantare un nuovo primato. La sua ossidiana, quel vetro vulcanico nero che si trova incastonato fra i depositi della Breccia Museo in varie parti dell’isola, ha avuto un inaspettato uso preistorico: serviva come materiale abrasivo per lisciare gli scafi delle imbarcazioni.
Di questa scoperta parla il libro: “L’oro nero del Mediterraneo.l’Ossidiana nella preistoria”, edito in collaborazione fra il Museo civico “S. Tusa” di Procida e Villaggio Letterario, che sarà presentato venerdì 25 ottobre alle 17.30 presso la Necropoli paleocristiana di Pozzuoli (Villa Elvira, Via san Vito, 9).
La scoperta è merito di un gruppo di studiosi che ha effettuato scavi e ricerche nell’isolotto di Vivara. Il volume illustra, in una serie di saggi a contenuto sia divulgativo e didattico, sia scientifico, l’importanza che ebbe l’ossidiana come materiale per realizzare gli indispensabili strumenti da taglio e da caccia, prima della scoperta dei metalli. Finora sembrava che i giacimenti di ossidiana sfruttati nella Preistoria fossero soltanto quattro, appartenenti alle isole di Lipari Pantelleria, Palmarola e Sardegna (Monte Arci); e che l’ossidiana di Procida, caratterizzata da una tendenza alla minuta frammentazione, non avesse avuto impiego. Il volume fa parte di un progetto culturale più ampio che comprende mostre itineranti, conferenze divulgative, attività didattiche e di ricerca scientifica. Alla presentazione con i curatori Franco Foresta Martin e Nicola Scotto Di Carlo dialogheranno Massimiliano Marazzi porfessore onorario già ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli. Suor Orsola Benincasa e la dott.ssa Federica Bertino e interverrà il giornalista Pasquale Raicaldo. A moderare sarà Gianni Ambrosino direttore Vg21.
La presentazione del volume che rientra nella terza edzione della rassegna “Vivere nel vulcano 2024” sarà preceduto alle 15.30 dalla espsoizione e premiazione degli scatti dei vincitori “Fotografie delle Scienze naturali” selezionati tra le centinaia di foto degli alunni dell’I.C. IV Pergolesi e dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli e dal vernissage della mostra interamente dedicata alla fotografia dei vulcani “Terre vulcaniche del Mediterraneo” del foto reporter Vittorio Sciosia.
Un dialogo tra gli scatti del foto reporter pluripremiato e quelli dei ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di fotografia di “Vivere nel Vulcano”. Un ricco allestimento di opere che propone il modo di percepire i vulcani attraverso l’obiettivo di ottanta alunni. La mostra è curata da Anna Russolillo, Sonia Gervasio e Anna Abbate. Premieranno l’assessore alla P.I.del comune di Pozzuoli Vittorio Festa i curatori di “Vivere nel vulcano 2024” Anna Russolillo, Franco Foresta Martin, Sandro de Vita, Sonia Gervasio, Anna Abbate, Vittorio Sciosia, la dirigente I.C. IV Pergolesi Francesca Coletta, la dirigente I.C. V Artiaco Anna Marra, le coordinatrici Mariarosaria Russo, Maria Rosaria Figliolia, le maestre Anna Maria Relvini, Elisa Scamardella, Maria Rosaria Figliolia, Maria Aragri, Genoveffa Di Nuzzi, Rosa Iaccarino, Anna Panaro.
La Kermesse promossa da Lunaria Onlus A2 e dall’ Osservatorio Vesuviano (INGV) in collaborazione con il Comune di Pozzuoli, con l’I.C. IV Pergolesi di Pozzuoli, dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli, del Museo civico “S. Tusa” di Procida, ha come sostenitori “Il Capitano 1890”, “Villa Elvira” e il “Blamangieri”. La rassegna gode del patrocinio dell’INGV, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, dell’Associazione Vulcanologi Italiani, di Villaggio Letterario e del Gruppo archeologico Kyme.