- pubblicità -
Battuto con quasi quattro mesi di anticipo il record del 2023. Simone S.p.A., società attiva nel campo dell’editoria, leader di mercato nella realizzazione di manuali per il superamento di concorsi pubblici, rende noto di aver già pubblicato dall’inizio dell’anno centoventitré nuovi titoli specifici per i vari bandi di concorso, superando ufficialmente il numero di testi editi nel 2023.
Un traguardo importante per l’azienda, che intende aumentare ulteriormente l’offerta dei propri manuali con diverse nuove uscite entro la fine dell’anno. Una decina di novità sono già state confermate e in fase di lavorazione, mentre si aspetta l’apertura di nuovi bandi di concorso per realizzare testi “ad hoc”, nel rispetto della filosofia della Edizione Simone: fornire uno strumento di studio specifico per quel concorso nel minor tempo possibile, corretto e aggiornato, per consentire fin dal primo giorno una preparazione elevata ed efficace.
Secondo gli ultimi dati, nei primi otto mesi del 2024 sono stati circa 2 milioni di domande per un posto nella Pubblica Amministrazione. Da gennaio sono state 288.558 le posizioni aperte dalla PA, circa 2,7 volte in più rispetto all’anno precedente. Ad oggi sono già stati lanciati 13.274 bandi, di cui il 79% realizzati da enti locali; tuttavia, quelli più gettonati restano quelli delle istituzioni centrali, tra cui quelli indetti dal Ministero della Giustizia (72.901 domande per 3.946 posti) e dal Viminale (51.421 iscritti per 1.248 posti).
“La grande attrattività del posto pubblico e quindi la grande affluenza ai concorsi pubblici è un fenomeno che conosciamo bene, ma il numero dei bandi pubblici da inizio anno è stato davvero impressionante – ha commentato l’amministratore delegato della società Luca Misso – A sostegno del nostro piano industriale, ci sono le previsioni di una continua crescita del numero dei concorsi almeno fino al 2027, con previsioni di assunzioni medie annue di circa 144mila persone. Tuttavia, stime più recenti prevedono almeno 200mila assunzioni annue necessarie per i prossimi 5 anni solo per compensare un milione di pensionamenti previsti nello stesso quinquennio e senza tener conto del rafforzamento previsto dal PNRR in alcuni settori della PA”.
