Prima presentazione per Storie del passato, voci del presente
Un libro tutto al femminile edito da Graus Edizioni
L’evento si è tenuto lunedì 24 giugno presso la Sede del Consiglio Regionale, situata al Centro Direzionale di Napoli, e ha riscosso grande favore da parte del pubblico presente in sala. Erano presenti tutte le autrici: Assunta Ferrante, Maddalena Ferraro, Magda Mancuso, Gaetana Morgese, Michela Mortella, Milena Setola, Stefania Starace, Antonietta Sorrentino, Laura Varriale e Manuela Morra.
Il giornalista Michelangelo Iossa ha moderato la seduta, dialogando con ogni autrice, domandando dei loro singoli racconti e gettando le basi per varie riflessioni su temi importanti, quali il femminismo, la misoginia, l’indipendenza e l’importanza del rispetto della propria identità.
A salutare le autrici e a dare il proprio supporto c’era anche l’editore Pietro Graus.
Michelangelo Iossa inizia la serata con i saluti e i ringraziamenti indirizzati a Ilaria Perrelli, Enza Amato e Vincenzo De Lucia, che si sono occupati rispettivamente dell’introduzione, prefazione e postfazione dell’opera, per poi passare subito a intervistare le varie autrici, ponendo domande sui loro racconti e sulla personalità che avevano scelto di trasporre nelle loro storie.
Difatti, ogni autrice ha scelto di costruire la propria narrazione intorno a una figura femminile che nel corso della storia ha lasciato ai posteri qualcosa di importante, qualcosa su cui poter fondare valori, pensieri e riflessioni.
E così prende forma il testo Storie del passato, voci del presente, opera in cui il lettore può entrare in contatto non solo con tali figure storiche, ma anche con le autrici stesse, con la loro forza e caparbietà e con il loro orgoglio di appartenere al genere femminile.
Ogni autrice ha infatti mostrato, tramite la vicenda che ha scelto di narrare, come si sente legata e intimamente connessa alla donna che ha scelto di mettere al centro della propria scrittura:
– Assunta Ferrante e Giovanna “la pazza”;
– Maddalena Ferraro e Margherita Hack;
– Magda Mancuso e Raffaella Carrà;
– Gaetana Morgese e Lenuccia;
– Michela Mortella e Matilde Serao;
– Milena Setola e Frida Kahlo;
– Stefania Starace e Jane Austen;
– Antonietta Sorrentino e Elvira Donnarumma;
– Laura Varriale e Maria Teresa Borbone Asburgo Teschen;
– Manuela Morra e “Ad ogni donna”.
Un testo che permette di colloquiare con alcune tra le più importanti figure femminili della storia, ma non solo. L’opera permette di comunicare oltre lo spazio e il tempo, tra le epoche e le nazioni, sovrastando lingue e nazionalità. Un libro che, com’è stato affermato proprio durante la sua presentazioni, “dovrebbero leggere prima e soprattutto gli uomini”.
Singolare e tagliente è l’idea di porre, al fianco di ogni nome delle autrici, la loro professione. In un mondo che ha sempre visto le donne come madri, casalinghe o come impossibilitate a essere madri e lavoratrici allo stesso tempo, queste dieci donne si ergono come esempio di libertà, una libertà di scelta, una libertà che le donne dei loro racconti non avrebbero dovuto avere secondo la mentalità delle loro epoche. Una libertà intrisa di sangue e sudore di tutte le donne che ci hanno preceduto. E così, alla presentazione, ogniqualvolta un’autrice veniva convocata a dialogare con Michelle Iossa, quest’ultimo ne enunciava non solo il nome e il personaggio scelto, ma anche la professione. Durante tale evento siamo stati partecipi delle sfide che affronta una donna in carriera, del sudore di una madre, della responsabilità di un’insegnante, della scelta di chi decide di poter essere entrambe le cose e dei valori di una donna che decide per se stessa.
Grazie all’evento di lunedì si è creato un ponte tra passato e presente, tra le storie del primo e le voci del secondo, un collegamento questo che ha mostrato il lato più duro e più stupefacente di essere donna. Tra il plauso del pubblico e l’emozione delle dieci autrici, non c’è altro da fare se non dire dieci volte grazie.