Truffe sentimentali: chi ci cade e perchè

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IL FATTO è successo a Savona 2 giorni fa  (13/3)

Una donna -per due anni e mezzo- ha avuto un fidanzamento virtuale (solo telefonico) con un uomo che promettendole di sposarla, le ha sottratto 90mila euro senza mai incontrarla. L’uomo è finito in carcere su decisione del gip di Savona.

HO CHIESTO ALL’ESPERTO
“Come è possibile ci siano donne che ancora cadono in queste trappole sentimentali?”

RISPONDE  Alessandro PELLIZZARI, giornalista, blogger e autore di tematiche sulle relazioni amorose  (alessandropellizzari.com)
“Le truffe sentimentali di questo tipo non sono affatto rare (ne tratto persino un film, “Il truffatore di Tinder”) anche se non tutte hanno lo scopo di sottrarre denaro. Secondo la mia Epidemiologia di coppia(1) , il 20% delle storie d’amore sono solo virtuali e si mantengono tali anche a lungo. Vittime di queste relazioni virtuali non sono povere illuse o con difficoltà relazionali e single che sognano l’amore da romanzo, ma persone che spesso sono reduci da storie tossiche o problematiche, divorzi conflittuali e difficili o che vivono in matrimoni in crisi da anni, spesso bianchi. Queste persone incontrano dei veri e propri professionisti della parola e del corteggiamento che, nel caso di cronaca, hanno come scopo la truffa economica ma, nella maggioranza dei casi, sono altre categorie che io descrivo nel mio libro (2):  i leoni da tastiera o i cosiddetti parassiti. Sono abili adulatori e corteggiatori, molto convincenti e fanno sentire i loro bersagli delle regine, finalmente donne belle desiderate e al centro dell’attenzione di un uomo finalmente “vero”. 

Il leone da tastiera è molto diffuso e rappresenta un 30% degli uomini impegnati che non cercano soldi ma rapporti extraconiugali solo virtuali. Sono persone che pensano che intrattenere una relazione via chat, video o telefono senza mai incontrarsi non possa essere considerato tradimento, neanche se fanno sexting, cioè scambio di video e foto o videochiamate sessuali. Per questo non incontreranno mai le donne con le quali chattano”.

“Quello che io definisco il parassita non è invece un vero e proprio truffatore professionale da cronaca nera ma una categoria però molto più diffusa che è quella dei piccoli approfittatori. Abili e piacenti seduttori, usano il virtuale solo nella prima fase del corteggiamento e poi per fidelizzare la malcapitata, con la quale hanno una sessualità normale, spesso più che soddisfacente (fa parte dell’appeal). La contropartita però non consiste solo nella devozione innamorata della donna ma anche in regali più o meno costosi, favori ed entrature in ambienti professionalmente interessanti. Il parassita si fa regalare dall’innamorata l’abito o l’orologio costoso, ma si fa dare anche consulenze gratuite di lavoro e non. E i soldi? Più che prestiti in denaro (che restituiscono magari, ma con fatica) si fanno pagare le vacanze. E sono tirchi: tirchi nella vita tirchi in amore”.

(1) Metodo statistico sulla base delle testimonianze raccolte sul blog alessandropellizzari.com
(2) “Love Advisor”, coedizioni Stile Italia e Maretti Editore, ottobre 2022

 

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