Due fuori luogo, l’ultimo romanzo di Daniela Gambino, è stato proposto da Fulvio Abbate al Comitato direttivo dell’edizione 2023 del prestigioso Premio Strega.
Il romanzo dell’autrice palermitana, piccolo fenomeno editoriale dell’autunno, è uscito a settembre 2022 per i tipi di Jack Edizioni, energica realtà napoletana che attraverso gli store digitali promuove “un nuovo modo di curare il Mondo” e creare un circuito virtuoso con le librerie indipendenti intessuto di incontri e presentazioni.
La prima a essere sorpresa della partecipazione al premio letterario è la stessa autrice, che commenta: “io ho scritto un romanzo duro, per certi versi disincantato, un’epopea struggente di siciliani a Milano. Il romanzo non è tenero con le politiche culturali ed economiche di questa città e non mi aspettavo potesse essere notato da uno degli “Amici della domenica” che propongono i candidati per lo Strega”.
“In un mondo dell’editoria blindato, giudico questo risultato straordinario – spiega Andrea Raguzzino, avvocato napoletano, fondatore della Jack Edizioni insieme al fratello architetto Dario – la prova che il talento viene riconosciuto e che esistono lettori raffinati e attenti che sanno andare oltre i marchi noti. Naturalmente, il merito e i complimenti vanno tutti all’autrice, però, un po’ di lodi ce le prendiamo anche noi, per averci creduto, per aver lavorato al romanzo con passione.
“Come ci sentiamo? – conclude Andrea ironico – un po’ come Rocky Balboa dopo aver saputo che il campione dei pesi massimi lo ha scelto per combattere in un incontro per il titolo mondiale. Non ringrazieremo mai abbastanza Fulvio Abbate per l’opportunità”
La casa editrice è stata fondata appena un anno fa, ha intenti no profit e vedere una copertina con il logo Jack Edizioni sulla homepage dello Strega “ci riempie di orgoglio; se è un peccato chiederemo perdono, ma non oggi. Oggi si festeggia e ci si mette al lavoro.”
La nota critica di Fulvio Abbate.
Tratta dal sito internet ufficiale del Premio Strega 2023.
l romanzo di Daniela Gambino, Due fuori luogo, pubblicato da Jack Edizioni, racconta e prova a restituire la «vita agra» di due ragazzi siciliani a Milano. Lui e Lei. Lei palermitana, Lui catanese. Fuori sede e insieme, appunto, fuori luogo, forse anche caratterialmente e antropologicamente agli antipodi, lì a coabitare. Il luogo, la «casa», lo smarrimento, la passione, il sesso, le emoticon, il «pacco» che i genitori inviano da «giù», e ancora il senso di calda estraneità, perfino «la lotta con l’accento e le vocali aperte» per non avere percezione d’essere «stranieri». La commozione e il divertimento. Il microcosmo nascosto di una relazione sentimentale tra «emigranti» a loro modo intellettuali iperconnessi, digitalizzati, con i genitori che appaiono in videochiamata o in chat come santi evocati in un ex-voto contemporaneo, post era dei baby boomer. L’epopea struggente dei siciliani a Milano, appunto, al tempo di Instagram e di TikTok. La nostalgia del mare di Mondello e di Sant’Agata Li Battiati in un oceano di email. Ma anche il racconto di Milano, la città «agra», nei giorni del lockdown, un romanzo intimo e, a suo modo, perfino politico, dove si riflette anche su un contesto sub-culturale ed economico lontano, «alieno» e tuttavia che strega lo sguardo di chi lo narra. Non il «Pirellone» da far esplodere come immaginava il toscano Bianciardi, semmai la città da rendere intima nello sguardo quotidiano. Per queste ragioni, ritengo che il libro meriti di partecipare all’edizione del Premio Strega 2023.
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