‘Vesuvius Valley: Perché Napoli è la città più innovativa al mondo!?‘ è il titolo del libro di Stefano de Falco che verrà presentato venerdì 2 dicembre 2016, alle 11.30, nella Sala storica del Gran Caffè Gambrinus in piazza Trieste e Trento, a Napoli.
Altro che Big Apple di New York, altro che Apple di Cupertino, California.
Il nuovo simbolo dell’innovazione è la Mela Annurca, the neapolitan apple, direttamente dai mercati dal Borgo di Sant’Antonio Abate.
I nuovi crocevia dell’innovazione? I bassi dei quartieri spagnoli e i mercati della Sanità. I templi del miglioramento continuo? Le botteghe artigianali e le trattorie della città. Il vero incubatore di rinnovamento? Il bar sotto casa.
L’autore prova a dimostrare come il teorema dello studioso americano Richard Florida (creatività, vivacità e multiculturalismo come base dell’innovazione e dello sviluppo locale) trovi a Napoli il terreno di coltura ideale e quindi perché Apple (quella della Silicon Valley) abbia scelto Napoli, città vivace, creativa, innovativa, per il suo laboratorio italiano.
Un vulcano famosissimo, una città, delle icone conosciute in tutto il mondo, la pizza, il caffè, il mandolino, ma anche università antichissime, centri di ricerca d’avanguardia, e personaggi illustri da Masaniello a Renato Caccioppoli. Questa la fotografia della “Vesuvius Valley” che l’autore fornisce. Una serie di indizi vengono offerti al lettore affinché sia lui stesso, alla fine della lettura, a darsi una risposta alla domanda: Napoli è o non è una delle città più innovative al mondo?
Alla presentazione conviviale porteranno i saluti Gaetano Manfredi, magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Valeria Fascione, Assessore per l’Internazionalizzazione, Startup e Innovazione della Regione Campania.
Introdurrà e farà da moderatore Amedeo Colella, ex ricercatore ed attualmente proprietario della casa editrice Cultura Nova.
Interverranno brevemente con una riflessione sul tema, Alessandro Barbano, Direttore del quotidiano Il Mattino di Napoli; Fabrizio Mangoni, architetto e docente di Urbanistica (Fed. II), nonché autore e conduttore di programmi televisivi sul tema di storia e cultura di enogastronomia napoletana; Vittorio Amato, Professore ordinario di geografia (Fed. II) ed esperto di “infopovertà”; Leopoldo Angrisani, Professore ordinario di misure (Fed. II) e Direttore del Centro Cesma nell’area di Napoli est; Armando Carravetta, Professore di Idraulica (Fed. II) e scrittore di saggi e romanzi; Dino Falconio, Direttore della rivista Paradox e Lello Esposito, scultore e pittore che da circa trenta anni lavora sulla città di Napoli ed i suoi simboli.
Concluderà l’autore.
Stefano de Falco, (ex) Velista, Ingegnere, Dottore di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica, responsabile dell’Ufficio Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo, si è sempre occupato del rapporto tra tecnologia e geografia della innovazione urbana. Insegna Geografia della innovazione urbana ed è Direttore del CeRITT, Centro di Ricerca per l’Innovazione ed il Trasferimento Tecnologico e Presidente della AICTT, Associazione Italiana Cultura per il Trasferimento Tecnologico (che ha lanciato lo scorso giugno, alla presenza della vice-ministra Bellanova, la prima norma italiana per la misura della innovazione.