“Gli studenti erano la sua famiglia, la scuola la sua casa. La maestra Pina era tanto amata dai ragazzi che alla notizia della sua scomparsa hanno organizzato una fiaccolata in suo ricordo”. E’ l’omaggio che il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, fa, sulla sua pagina Facebook, della maestra Pina Aversa la cui scomparsa a Boscoreale (Napoli) e il ricordo per il suo impegno assiduo per la scuola ha suscitato profonda commozione tra i suoi colleghi di lavoro e gli alunni di ogni generazione che si sono radunati in occasione dei suoi funerali.
“E’ la conferma – aggiunge Bussetti – che insegnare non è un lavoro come gli altri. E’ speciale. A Pina e a tutte le persone come lei che, lontano dalle luci dei riflettori, danno la vita per la nostra comunità. Siete il nostro orgoglio”.
Palloncini bianchi e azzurri per la loro maestra, lo stendardo listato a lutto, una frase scritta con mani di bimbi, un corteo triste ed incredulo quello in occasione dei suoi funerali.”E’ la conferma – aggiunge Bussetti – che insegnare non è un lavoro come gli altri. E’ speciale. A Pina e a tutte le persone come lei che, lontano dalle luci dei riflettori, danno la vita per la nostra comunità. Siete il nostro orgoglio”. Palloncini bianchi e azzurri per la loro maestra, lo stendardo listato a lutto, una frase scritta con mani di bimbi, un corteo triste ed incredulo: così gli alunni, i genitori e tutta la comunità dell’Istituto Comprensivo 2-Dati di Boscoreale (Napoli), con familiari e amici, avevano accompagnato nell’ultima sua passeggiata terrena Giuseppina Aversa. Giuseppina, o meglio Pina, era una maestra e per più di trent’anni ha svolto la sua professione nella scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Dati; era la maestra, quella sempre presente: la prima ad arrivare e l’ultima ad andare, la borsa piena di caramelle, l’automobile carica di schede, libri e quaderni; credeva fortemente nel valore della Scuola e dell’educazione ed ha curato il percorso formativo di tante generazioni. E tanti erano gli alunni, piccoli ed ormai adulti che l’hanno voluta salutare in una chiesa gremita eppure silenziosa, tante le colleghe che nel corso degli anni l’hanno conosciuta ed hanno riconosciuto in lei un modello.(ANSA)