Si è tornati in classe oggi a Napoli dopo le feste natalizie. La campanella ha ripreso a suonare ma a rientrare tra i banchi sono, in virtù di un’ordinanza regionale, soltanto le scuole dell’infanzia e le classi prima e seconda elementare.
Tra i genitori c’è chi manifesta preoccupazione e chi invece sollievo perché aveva temuto che anche i più piccoli tornassero alla didattica a distanza.
“Ritengo che i bambini così piccoli, che sono all’inizio e devono imparare a leggere e a scrivere abbiano bisogno di essere seguiti da vicino dall’insegnante – dice una mamma all’esterno della scuola Vanvitelli – la dad deve essere un’alternativa di breve periodo soprattutto per loro”. Ma la necessità che i bambini siano seguiti dalle maestre e che non restino indietro nell’apprendimento si scontra inevitabilmente con la preoccupazione di esporli, e di conseguenza esporre altri componenti più fragili della famiglia, come i nonni, al contagio. Alcune mamme della scuola De Amicis, infatti, avrebbero fatto a meno di riportare i bimbi a scuola.
“Avrei evitato se fosse stato possibile – ha detto una mamma – ma ho temuto che facesse troppe assenze e che potesse scattare la segnalazione ai servizi sociali”.
E se tra i genitori si agitano preoccupazione e soddisfazione per il rientro in classe, tra i bambini con i loro zainetti in spalla c’è chi è contento e chi piange perché – ha evidenziato un papà – “a causa di queste continue interruzioni e riprese i bambini non riescono ad abituarsi all’idea di andare a scuola”. (ANSA).