Scuola, mamme e bambini protestano in costume di Halloween contro De Luca.

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Di nuovo in strada a Napoli, per protestare e chiedere di poter tornare a scuola. All’indomani delle dichiarazioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, della bambina cresciuta a latte e plutonio, perché chiede di poter tornare a scuola e studiare (oggi il governatore è intervenuto per sottolineare quanto rispetti le mamme chiedendo di non equivocare le sue parole) genitori e bambini si ritrovano a Santa Lucia, davanti alla sede della Regione.

In molti indossano travestimenti di Halloween, la festa presa di mira da De Luca in una precedente diretta Facebook, la cui ricorrenza è stanotte. I bambini espongono cartelli con la scritta: “Non siamo zucche vuote” e disegnano i mostriciattoli, le streghe, i fantasmi tipici di questa festa.

C’è una mamma che indossa il costume dell’Italia e una stella le copre il seno: “Cresciuta a latte e plutonio”. Tiene per mano il figlio che ha un finto pugnale conficcato nella schiena, il bimbo regge un cartello: “Io ero il futuro”, mentre sul manico della finta arma è scritto: “Dad e De Luca”. Su uno striscione c’è scritto ‘L’istruzione non ha prezzo’, su un altro ‘Giù le mani dalla scuola’.

Tengono banco le dichiarazioni di De Luca. “Anche mia figlia vorrebbe tornare a scuola – dice Vincenzo Troiano – frequenta la quinta elementare e pensa che questo sarà l’ultimo anno che potrà godersi le sue amicizie di scuola”.

Perché la scuola, “non è solo studio, è socializzazione, amicizia, complicità, soddisfazioni”. “Mettere in dubbio il disagio di una bambina e di tutti i bambini – aggiunge – vuol dire non aver capito niente”. “E’ vergognoso che il governatore di una Regione faccia ironia su una madre che ha dichiarato che alla figlia manca la scuola perché vuole imparare a scrivere – afferma Silvia Esposito – Io ne conosco tantissimi di bambini che sono tristi perché sentono la mancanza della scuola”.

“Ma De Luca lo sa che i bambini hanno le loro esigenze o non ha mai visto un bambino – prosegue – Sono rimasta davvero senza parole per quello che ha detto”.

Sperano che, quanto prima, i loro figli possano tornare in classe e che la chiusura delle scuole fino al 13 novembre, come stabilito dall’ultima ordinanza regionale, possa terminare a metà del prossimo mese.

“La speranza è quella – conclude Rosaria – a casa si distraggono, non sono seguiti allo stesso modo dalle insegnanti perché fare lezione davanti a uno schermo è una difficoltà oggettiva, non un capriccio”.

“Qualcuno – questa la posizione espressa oggi da De Luca – ha interpretato una mia battuta come non rispettosa verso le mamme costrette a fronteggiare le chiusure scolastiche. Sinceramente non c’è nulla di più lontano dal mio pensiero. Abbiamo fatto di tutto per mettere in sicurezza le scuole, ho inteso solo richiamare tutti a legare ogni valutazione alla realtà del contagio nelle scuole. E ho inteso richiamare il Governo all’obbligo di dare immediatamente una mano, in aiuto alle tante mamme per le quali vi sono difficoltà. Sono l’unico – rivendica De Luca – ad aver fatto una battaglia per estendere il congedo parentale alle mamme che non hanno alternative per i loro bambini. Dunque, non solo comprensione piena e solidarietà, ma anche un impegno concreto a dare un aiuto vero, non a parole”.
(ANSA).

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