E’ la Mostra Materia Il legno che non bruciò a Ercolano in corso alla Reggia di Portici quella che offre lo spunto per la nuova sperimentazione del Parco Archeologico di Ercolano Le schegge, serie incentrata su linguaggi, tempi, modi, forme espressive più rapide, immediate, veloci, rivolte ad un pubblico interessato anche a chiavi di lettura più fresche e innovative.
Le Schegge, on line sui canali social del Parco a partire dal 9 novembre, evocano anche nel titolo questa loro essenza, residui solo apparentemente inutili di una lavorazione che non perde mai di vista il prodotto finale. E’ così che ogni Scheggia prende spunto da uno dei reperti esposti alla Reggia di Portici per enucleare un tema, sia esso il rapporto degli antichi romani con il lusso, la religione, la scrittura. Il reperto si osserva ma poi se ne offre una immediata ricontestualizzazione accompagnando in pochi secondi il visitatore al luogo da cui proviene presso l’area archeologica del Parco. Si ricreano così anche visivamente le connessioni tra il Parco e i materiali in mostra alla Reggia, si leggono le stesse istanze culturali che sono alla base della nascita della mostra diffusa, una offerta integrata che tesse i legami di un territorio che non perde la memoria dell’epoca eroica degli scavi borbonici, che fecero della Reggia il primo deposito delle preziose memorie che emergevano dalle esplorazioni.
Le rapide sequenze, sempre accompagnate dalle parole del direttore, ricongiungono reperto e suo contesto, ma soprattutto offrono il racconto di un passato che si scopre attuale e offre al pubblico dei social nuove occasioni per rispecchiarsi in un ambiente cognitivo multidimensionale, capace di evocare, suggerire, spingere ciascuno ad una propria esperienza emotiva individuale.
“L’archeologia si basa sulle parole e sulle immagini: di quante di ciascuna abbiamo bisogno per restituire ad un nostro interlocutore un’atmosfera, un’idea una conoscenza basate su studi molto settoriali e complessi? Questa è la sfida che ci siamo posti: sintesi, chiarezza, contenuti. – dichiara il Direttore Sirano– Ci muoviamo lungo un asse strategico che negli scorsi mesi ci ha portato alla triplice premiazione della identità visiva del Parco. La creatività si imposta su solide basi scientifiche di conoscenza, approfondimento e aggiornamento della letteratura di riferimento sulla comunicazione culturale, sulle tecnologie applicate al patrimonio archeologico, sui media e sui social come strumento di coinvolgimento e partecipazione dei pubblici a cui si rivolge. Con queste basi il Parco cercherà di coinvolgere in maniera semplice e diretta i visitatori reali e virtuali che invitiamo a essere parte di una comunità basata sulla condivisione di valori e trasformando i propri social in una piazza digitale dove i visitatori scambiano commenti, emozioni, curiosità, memorie prima durante e dopo la visita, ampliandola e arricchendola di ulteriori valenze”.