Il progetto complessivo, che prevede anche attività rivolte agli adulti come il sostegno della genitorialità e l’orientamento al lavoro, vede impegnate altre realtà associative come Amici di Peter Pan APS e partner quali il Comune di Napoli, le scuole del territorio, la fondazione Terzoluogo ETS, la parrocchia Sant’Anna a Capuana e Bambini Bicocca. Cofinanziatori sono l’impresa sociale Con I Bambini e dalla fondazione Edison Orizzonte Sociale.
“Questa è un’iniziativa importante con una partecipazione del pubblico e del privato che è molto significativa – ha evidenziato il sindaco Manfredi –. È un progetto che offre sostegno alle bambine e ai bambini del territorio per rafforzare le competenze educative e puntare sull’inclusione sociale. Credo che questo sia uno degli strumenti fondamentali per ridurre la violenza giovanile, per fare in modo che i ragazzi che si sentono esclusi o che seguono modelli negativi possano avere un’opportunità. È un percorso lungo che però va fatto con un lavoro quotidiano e con l’impegno di tutti, per fare in modo che tante situazioni di disagio e di devianza possono essere ricondotte in una direzione positiva”.
“L’attività che stiamo già portando avanti – ha affermato il presidente della impresa sociale “Con in bambini” Marco Rossi Doria – riguarda la presa in carico, insieme alle scuole, dei bambini e dei ragazzi dal 0 a 18 anni per il sostegno al successo scolastico, la pratica sportiva e la fruizione degli spazi pubblici. Inoltre, ci interfacciamo con il servizio pediatrico nazionale, forniamo aiuto alle donne sole e garantiamo altre attività attraverso lo sportello sociale: un intervento a 360 grandi in un quartiere che ha risorse potenziali straordinarie”.
“Siamo operativi già dal 2020 nel borgo di Sant’Antonio Abate e abbiamo scelto di aprire un altro punto di prossimità per accogliere bambini e famiglie del territorio e poter realizzare con loro interventi più incisivi – ha spiegato Daria Esposito, presidente di IF-ImparareFare –. Abbiamo chiamato il progetto Criscito per dare memoria di quello che c’era prima in questi locali, cioè una panetteria, e abbiamo pensato che questo nome potesse rappresentare anche il lievito per la crescita sociale del borgo”.