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I giovani sono protagonisti della vita nel Quartiere della Cultura: il protocollo d’intesa, che lega il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e l’Accademia di Belle Arti, ha l’obiettivo di formare una nuova generazione di professionisti, che lavorano alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
I due istituti, che hanno condiviso la sede sino alla fine del XIX secolo, rafforzano la comune prospettiva di valorizzare l’impegno degli aspiranti restauratori: la strada maestra è promuovere tirocini che siano sempre più incanalati nelle attività di tutela messe in campo dal MANN. Tanti i casi studio sviluppati sinora: gli allievi dell’Accademia, guidati dai loro docenti, hanno affiancato gli esperti del Museo durante l’impegno del nuovo allestimento della Campania Romana, così come in occasione delle mostre sugli Etruschi e sulla Piana campana.
Un focus ad hoc è dedicato alla Collezione Spinelli, oggi in gran parte custodita nei depositi dell’Archeologico: qui i giovani studenti hanno esaminato i tesori che, dischiusi fra 2300 vasi e 3000 bronzi (X -III sec. a.C.), permettono di approfondire la cultura della Campania settentrionale. E le buone pratiche da raccontare sono ben presto venute alla luce: sono stati smontati e ricostruiti, ad esempio, due vasi etruscorinzi; ancora, per la prima volta, sono state restaurate delle armi in ferro.
Lo sguardo degli esperti va oltre i confini nazionali: la collaborazione con la Saint Mary’s University del Canada consentirà di intrecciare gli studi museografici e d’archivio sulla collezione Spinelli, individuando e contestualizzando dal punto di vista storico quei beni che, trasportati oltreoceano, sono da tempo esposti nei Musei americani.
“La convenzione con l’Accademia non è un mero atto burocratico, ma consolida la visione formativa a tutto tondo, portata innanzi dal nostro Istituto”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
“La nostra scuola di restauro”, prosegue il Direttore dell’Accademia, Renato Lori, “ha una specificità definita tra le attività del nostro Istituto e presenta un taglio altamente professionalizzante”.
La collaborazione con l’Accademia è curata, per il MANN, dalla funzionaria archeologa Emanuela Santaniello e dalla responsabile del laboratorio di restauro, Mariateresa Operetto. I percorsi di studio e tirocinio sono definiti in accordo con Giovanna Cassese (coordinatrice Scuola di restauro dell’Accademia) e i docenti Marina Vecchi e Manlio Titomanlio.
Si specifica che il corso quinquennale a ciclo unico in Restauro dell’Accademia di Belle Arti è riconosciuto dal Mic e rilascia il titolo abitante alla professione di restauratore di beni culturali.