Storie di mare: sono quelle raccontate da Luigi Esposito, il pianista e compositore che apre giovedì 21 marzo alle ore 20,00 “I Concerti dell’Acquario”. Una novità del Maggio della Musica che quest’anno propone alcuni appuntamenti “a tema” nel Museo Darwin Dohrn, ossia il museo del mare che da qualche anno vive nei locali dell’ex Circolo della Stampa.
Il concerto si intitola Portami a vedere il mare e vede la presenza di Esposito insieme al percussionista e batterista Emiliano Barrella, con la partecipazione della violinista Anna Rita di Pace.
Il concerto prevede l’esecuzione dei brani del cd: Printemps, Brezza, Le sabbie del meriggio, Nahual, Portami a vedere il mare, Susette, Ingranaggi, Ciardino ‘e sale, Le valse ‘a Nicole, Mancarsi, Nord – Ovest e del nuovo singolo, appena pubblicato, Linea 140.
“Non mi piace dare un nome alla musica – dice Esposito – La mia definizione preferita è contemporanea: al suo interno convivono jazz, cinema – sono cresciuto ascoltando Ennio Morricone – world music e classica. Spesso parlo di una finestra sul Mediterraneo perché melodicamente la mia musica richiama il suono mediterraneo, quello dei paesi che vi si affacciano; ma una parte guarda anche al jazz del Nord Europa. I riferimenti? Brad Mehldau, Esbjörn Svensson, Claude Debussy e Maurice Ravel”.
Il suo primo album, uscito nel 2022, si intitola come il recital: “Portami a vedere il mare”, è inciso per l’etichetta indipendente Apogeo Records, e richiama l’immagine dei luoghi in cui tutto il vissuto dell’autore si condensa. La musica di Esposito racconta di sentimenti e sensazioni, di amore e di assenza, talvolta di dolore, di distacco, e lo fa muovendosi sul filo di una dolcezza che è espressione dell’anima. I colori mediterranei restano sempre riconoscibili, ma lo stile dei brani guarda inevitabilmente anche oltre, fino a formare un felice connubio di influenze eterogenee in cui si ritrova la cifra originale del compositore. All’attività da musicista solista Esposito accompagna la composizione e l’esecuzione di musica per il teatro: ha lavorato in “Reginella… sono Libero – Sogno in parole e musica” di Gianfranco Gallo, dedicata a Libero Bovio.
“Linea 140” è il suo nuovo singolo, di cui dice: “Ho cercato una ritmica che richiamasse il viaggio e il senso di movimento. È il racconto di pomeriggi che avevano un inizio puntuale ma che non sapevo mai quando sarebbero terminati. Il tempo era diluito nell’attesa, trascorsa guardando i vecchietti giocare a bocce, prendendo un caffè al chioschetto, chiacchierando con altri che come me aspettavano il pullman. Alcuni gesti divennero rituali, alcuni volti si fecero amici. E anche se sotto la pioggia, c’era il panorama di Posillipo a rinfrancarmi”. Il brano richiama alla mente la felice coralità del Pat Metheny di The first Circle e non sarà l’unica nuova esecuzione in programma. “Nel museo Darwin-Dohrn presenterò anche un altro inedito, Theme for Giogò che ho scritto in omaggio al giovane musicista ucciso in piazza Municipio. “C’è una maturità diversa nell’esecuzione dei brani che il pubblico potrà percepire durante il concerto. Sono lo stesso di due anni fa, ma sto già pensando al prossimo album”, conclude.
Luigi Esposito
Classe 1985, è pianista, compositore, arrangiatore e fisarmonicista con alle spalle già una fitta serie di presenze solistiche e di collaborazioni sulla scena musicale non solo napoletana. Ha suonato in più di venti dischi ed è fondatore dell’Ajar Quartet, oltre che componente dei Quartieri Jazz di Mario Romano.
Collabora attivamente con Fabiana Martone, Alessio Arena, Irene Scarpato, Kalíka, Marilena Vitale, Emanuele Ammendola, Annalisa Madonna, Franco Ricciardi come pianista, compositore e arrangiatore. Ha scritto ed eseguito musiche per spettacoli teatrali, collaborando recentemente con Gianfranco Gallo. È stato fisarmonicista dell’orchestra “Devoti a Viviani”. Nel fitto elenco di artisti che ha affiancato, troviamo ancora Joe Amoruso, Daniele Sepe, Lino Cannavacciuolo, Marco Zurzolo, Antonio Onorato, Ciccio Merolla, Gianni Lamagna. Oggi, nella doppia veste di autore e interprete, si dedica alla pubblicazione solo di lavori a proprio nome.
Emiliano Barrella
È nato a Napoli nel 1987 ed è laureato in Musica jazz al Conservatorio di Napoli e specializzato in Batteria jazz. Ha conseguito il diploma in Jazz performing e musica d’insieme presso la Scuola di Musica di Capannori e il diploma alla “Drums School” di Fredy Malfi. Ha preso parte a master di perfezionamento con Kurt Rosenwinkel, Aaron Parks, Justin Faulkner, Eric Revis.
Barrella ha collaborato con Roberta Gambarini, Dado Moroni, Joe Amoruso, Antonello Salis, Dario Deidda, Maurizio Giammarco, Sandro Deidda, Flo, Alessio Arena, Daniele Sepe, Riccardo Arrighini, Gabriele Evangelista, Slivoviz, M’Barka Ben Taleb, Francesco Nastro, Pietro Condorelli, Valerio Silvestro, Piero Frassi e molti altri musicisti.