Gianni Simioli, che ha curato la direzione artistica di Napolindie e annuncia una seconda edizione, si conferma aggregatore culturale capace di mettere insieme mondi diversi e farli convivere in armonia. Con questo grande evento ha reso concreto il progetto di Lello Ferrillo e Genny Mosca di creare un’Arena del Sound che fosse spazio di divulgazione culturale.
In 10.000 si sono ritrovati sulla grande spiaggia del Flava Beach per assistere e partecipare a uno spettacolo straordinario fatto di musica e importanti momenti di riflessioni con omaggi a Federico Salvatore, Mario Paciolla e Giulia Tramontano.
I tre scrittori Maurizio de Giovanni, Pino Aprile e Angelo Forgione hanno portato sul palco l’orgoglio del Sud, raccontando la grandezza e la ricchezza di Napoli e della Campania, dando spazio, nei loro interventi, alla meravigliosa conquista del terzo scudetto e catturando l’attenzione dell’enorme platea. A Napolindie, anche l’associazione Castel Volturno per la Legalità Domenico Noviello, dedicata alla memoria dell’imprenditore originario di San Cipriano d’Aversa, ucciso il 16 maggio 2008 a Baia Verde per essersi opposto alle richieste estorsive del clan dei casalesi. Sul palco, alcuni attivisti dell’associazione presieduta da Luigi Ferrucci, hanno ricordato l’importanza della lotta alla camorra.
Le loro presenze si sono intrecciate con la musica. Tanta musica che ha travolto come un’onda l’Arena del Sound. Tartaglia Aneuro, insieme al suo brano iconico “Le Range Fellone”, ha reso omaggio a Federico Salvatore con “Se io fossi San Gennaro”; il giovanissimo rapper Plug ha proposto un’anteprima live di alcuni brani del suo nuovo Ep “Cristallo” – “Sticky”, “Ora”, “Love U”, “New York”, “Come me” – e il suo singolo “Sincero”; con Peppe Oh arriva il primo ricordo a Mario Paciolla (citato più volte nel corso dell’evento) e la versione live esclusiva di “Si me sienta” a cui si è aggiunta “Chesta Nott”; mash up esplosivo con Dadà e poi La Niña, che infiamma la platea con la sua voce e la sua sensualità: tra i brani anche “Tu” incisa con Franco Ricciardi e “Famme chell che vuo”. In occasione di Napolindie si è riunita La Famiglia, storica formazione rap fondata da Alberto “Polo” Cretara, che ha proposto un viaggio indietro nel tempo con le sue “Mazz e panell”, “E uno, due, tre, quattro”, “Odissea”, “Amici”, “Prr”. Con Tommaso Primo arrivano “Viola” e “Gioia”, e arriva anche “Madonna Nera” cantata con La Maschera, a cui lascia il palco. Una donna dal pubblico chiede alla Maschera “Sotto a chi tene core” per Giulia Tramontano e a questo brano si uniscono anche “La confessione” e “Pullecenella” (la loro prima canzone). Con Jovine il sound diventa reggae e si balla con “Napulitan”, “Tutto vero” (brano inno allo scudetto) e “O reggae ‘e Maradona”. Chiusura travolgente con i 99 Posse e “Stop that Train”, “Curre curre guaglio”, “Combat reggae” e il medley “Salario”-“Ripetutamente”-“Rafaniello”- “All’Antimafia”. Una ciurma enorme e trasversale sul palco. A completare un cast eccellente, Ste, Daniele Sepe, Blue Staff (il ritorno), Ciccio Merolla, Coco, Ebbanesis, Napoleone, Gino Fastidio (funk project), Vincenzo Bles, Roberto Lama, Vesuviano e La Famelle, Libera Velo, Ki Nameless Bi, Voga. Spazio anche ai dj set di Dj Foofy, Jesoria, Jude, Ucantkillme e Dj Juno.