Presentato a Napoli il Piano Territoriale della comunità educante di Chiaiano per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica.

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Un modello di collaborazione, un insieme di azioni concrete già sperimentate e una strategia per il futuro: è il Piano Territoriale per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica, presentato oggi – 26 maggio – presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli.

Il Piano, curato dalla comunità educante di Chiaiano, è nato da Futuro Prossimo, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con capofila Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio.

“Da anni Save the Children è impegnata nella promozione e nello sviluppo di attività innovative in grado di ridurre le disuguaglianze sociali e contrastare la povertà educativa, rafforzando la comunità educante. In questo quadro di attività si inseriscono quelle specifiche di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, drammaticamente diffuso anche nel nostro territorio cittadino. Su questo fronte, i risultati raggiunti con il progetto Futuro Prossimo nel quartiere di Chiaiano risultano a nostro avviso particolarmente incoraggianti e ci inducono a promuovere e disseminare tali iniziative in sinergia con tutta la comunità scolastica” ha dichiarato Maria Filippone, vicesindaca e assessora all’istruzione del Comune di Napoli.

Nel Comune di Napoli, il territorio di Chiaiano – insieme a Scampia e a Piscinola, aree comprese nella Municipalità VIII – è particolarmente interessato dal fenomeno della dispersione scolastica. I dati pubblicati dal Servizio Dispersione Scolastica ed Educazione degli Adulti del Comune di Napoli attestano, inoltre, una crescita del fenomeno a causa della pandemia di Covid-19.  Ad aprile 2021 la Procura di Napoli ha raccolto 900 segnalazioni di evasione scolastica, contro le 400 del 2020 e le 800 del 2019. La dispersione scolastica è strettamente legata al contesto socio-economico e culturale di appartenenza e alla presenza di fattori come il livello di istruzione e il tasso di occupazione dei genitori, la grave deprivazione materiale, la disuguaglianza di reddito, l’area geografica di provenienza.

 

Il progetto Futuro Prossimo lavora dal 2018 sul territorio di Chiaiano per il rafforzamento della comunità educante, una rete costituita da istituzioni, scuole, famiglie e realtà del terzo settore che si impegnano per favorire il benessere e la partecipazione di ragazzi e ragazze.  

“Futuro Prossimo è stata un’esperienza indimenticabile, un’opportunità per essere spensierati e per divertirsi. Abbiamo conosciuto nuove persone e stretto legami importanti, imparato nuove cose e migliorato il nostro rapporto con la scuola. Siamo certi che quello che abbiamo realizzato in questi anni non andrà perso, questo progetto ha lasciato un segno indelebile sul territorio e dentro di noi”, dicono le ragazze e i ragazzi di Futuro Prossimo Napoli. 

La comunità educante – attraverso i tavoli territoriali, momenti di confronto e riflessione sulle urgenze e sui bisogni del territorio – ha lavorato all’individuazione delle effettive necessità del territorio, degli ambiti di intervento prioritari per il contrasto alla povertà educativa e dispersione scolastica, di una lista di risorse e attori potenzialmente attivabili, di un modello di lavoro collaborativo e, non ultimo, alla vera e propria messa in campo di proposte concrete. 

“Conoscenza, risorse e volontà, gli asset identificati dalla fondatrice di Save the Children Eglantyne Jebb necessari per salvare i bambini, sono le tre parole chiave che hanno guidato il lavoro della comunità educante di Chiaiano in questi anni. Siamo sempre stati consapevoli dell’importanza di dover conoscere le sfumature e le specificità dei problemi da affrontare, perché solo così si riescono a mettere in rete le giuste risorse e produrre reali cambiamenti – ha dichiarato Marianna Fresu, coordinatrice nazionale di Futuro Prossimo. – Il contrasto alla povertà educativa e la dispersione scolastica, si sa, necessitano di tempo ed energie sia nel breve, che medio e lungo periodo. E per non fermarsi e andare oltre il singolo progetto, è fondamentale individuare un metodo di collaborazione sostenibile, ma soprattutto positivo e costruttivo, che non vada a complicare e/o aggiungere fatica, ma ad ottimizzare e agevolare. I Tavoli territoriali sono stati, e ci auguriamo continuino ad essere, proprio quel terreno fertile dove far crescere e innestare dei piccoli cambiamenti, che nel tempo la comunità educante si assume la responsabilità di coltivare”.

Nel Piano Territoriale di Chiaiano sono analizzati gli interventi realizzati dal 2018 ad oggi e la strategia d’azione da perseguire entro il 2024.

Lavorando su quattro aree prioritarie di interventi – Offerta Educativa, Scuola e Inclusione e Valorizzazione del Territorio – sono state co-progettate e realizzate azioni specifiche che hanno portato a risultati concreti e tangibili. Sono stati attivati oltre 130 percorsi individualizzati (Doti Educative di Comunità) mettendo in connessione diversi attori (famiglie, associazioni, fornitori, scuole), pianificate le attività educative estive per il recupero degli apprendimenti e della socialità, coinvolgendo attivamente gli Istituti Scolastici, promossi seminari di formazione per educatori e docenti, rafforzati i percorsi di orientamento nelle scuole, coinvolti oltre 1.000 ragazzi/e in laboratori di inclusione e motivazionali. Tutti gli attori coinvolti hanno lavorato, inoltre, all’individuazione precoce dei segnali indicativi del disagio scolastico, hanno favorito l’apertura di spazi dedicati agli adolescenti del quartiere, l’organizzazione e la partecipazione a eventi culturali, musicali e sportivi.

 

“Per la buona riuscita del progetto è cruciale non fermarsi. Per questo, il piano d’azione è anche uno strumento per guardare oltre, attraverso precisi obiettivi che la Comunità Educante di Chiaiano intende raggiungere entro la fine del 2024. In questa sfida, è fondamentale continuare a lavorare su quattro ambiti prioritari: rafforzare la comunità educante in ottica di sostenibilità degli interventi; sperimentare metodologie e ampliare gli strumenti per ridurre la dispersione scolastica e la povertà educativa; arricchire ed innovare l’offerta educativa territoriale su arte, cultura e sport; favorire la riappropriazione da parte delle ragazze e dei ragazzi dei luoghi del territorio e degli spazi scolastici”, sottolinea Antonio Caiazzo, coordinatore locale di Futuro Prossimo.

 

Questi obiettivi dovranno tradursi in una serie di azioni concrete, ampiamente dettagliate nel Piano,  tra le quali: definire una governance per la gestione della rete, condividere e co-progettare interventi nell’ambito del Patto educativo di Comunità; rispondere a un bando per l’attivazione di progetti, tra PNRR, fondi istituzionali e privati, prendere in carico in maniera integrata almeno 20 minori, mettendo a disposizione posti e quote partecipative per sport, attività o eventi culturali;  realizzare  attività estive di recupero degli apprendimenti in almeno 3 scuole, contribuire alla rigenerazione di Parco Cupa Spinelli con azioni di riqualificazione e un evento annuale.

 

“Grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i Bambini, Futuro Prossimo ha potuto dimostrare l’efficacia della messa in rete e della mobilitazione di tutti gli attori del territorio – a partire dai bambini, le bambine e gli adolescenti – in un processo di cambiamento che abbraccia la scuola e le attività extrascolastiche, mettendo in rete risorse e competenze. È fondamentale oggi riflettere sul contributo che esperienze quali Futuro Prossimo possono generare e diffondere, anche nel quadro dei Patti educativi di comunità, per superare le disuguaglianze educative aggravatesi a seguito della pandemia. Il Piano Territoriale esprime la volontà di proseguire concretamente questo percorso, nell’ambito di una strategia condivisa che vede il forte impegno dell’amministrazione comunale, delle scuole, del terzo settore, e il protagonismo dei ragazzi, delle ragazze e delle famiglie del territorio”, ha concluso Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.

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