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“Al posto della Venere degli Stracci a Piazza Municipio arriverà un Pulcinella stilizzato. A questo punto noi operatori del settore – e noi cittadini di Napoli – dobbiamo aspettarci una bella sfogliatella stilizzata al centro di Piazza Plebiscito per Natale?“. Enrico Ditto, imprenditore nel settore turistico, commenta così lo smantellamento in queste ore della Venere degli Stracci che verrà sostituita nei prossimi giorni da un’opera ispirata alla celebre maschera napoletana.
“Sono mesi che io, e altri come me che lavorano nell’hospitality, chiedono una svolta decisa volta a creare una base per consolidare il turismo in città. I primi segnali preoccupanti, con i primi segni meno durante le presenze nella stagione estiva, devono servire da campanello d’allarme e l’amministrazione dovrebbe accogliere l’appello che viene dal tessuto imprenditoriale della città. Stimoli anche a mezzo stampa li abbiamo dati, dal potenziamento delle infrastrutture a un tavolo di dialogo condiviso con gli operatori di settore, dalla necessità di decentrare i flussi turistici arricchendo l’offerta di esperienze alla necessità di rivedere i trasporti. Di contro, dall’amministrazione cittadina avremo un bel Pulcinella di dodici metri in quel deserto di Piazza Municipio“.
“Non siamo in questa sede a discutere l’opera del compianto Gaetano Pesce, che da sempre riesce a combinare elementi di cultura popolare con una profonda riflessione sociale e politica. Ma mi sento di sbilanciarmi dicendo che non è di un Pulcinella che di questo momento Napoli ha bisogno. Al contrario, cubare tempo e risorse per continuare a parlare di noi in prima persona riferendosi ai soliti triti e ritriti stereotipi può essere solo dannoso”, riflette Ditto. Che aggiunge: “Siamo a un passo dal miracolo, e per far sì che questo miracolo si compia Napoli deve guardare avanti. Può e deve essere altro, ospitare altro, acquisire appeal internazionalizzando la sua offerta. Per farlo, deve promuovere eventi e servizi, sponsorizzare ciò che rende interessante visitare Napoli e poi tornarci. Mancando il PAN, non essendo riusciti a costruire veri spazi culturali vivi e lontani dal centro città, continuando a periferizzare la periferia nella peggiore accezione di questo termine, non promuovendo una mobilità sostenibile o avviando azioni green sul territorio continuiamo a sperare che tutto il mondo ci scelga per quel piccolo quadrato che è il nostro centro storico ormai consumato e violato. Mettere un altro Pulcinella alla già abbondante offerta di Pulcinella di questa città, dai venditori ambulanti alle statue nei vicoli, è sinceramente ridondante e onestamente preoccupante sulla visione d’insieme che l’amministrazione Manfredi sembra avere del turismo in questo momento“.
“Non siamo in questa sede a discutere l’opera del compianto Gaetano Pesce, che da sempre riesce a combinare elementi di cultura popolare con una profonda riflessione sociale e politica. Ma mi sento di sbilanciarmi dicendo che non è di un Pulcinella che di questo momento Napoli ha bisogno. Al contrario, cubare tempo e risorse per continuare a parlare di noi in prima persona riferendosi ai soliti triti e ritriti stereotipi può essere solo dannoso”, riflette Ditto. Che aggiunge: “Siamo a un passo dal miracolo, e per far sì che questo miracolo si compia Napoli deve guardare avanti. Può e deve essere altro, ospitare altro, acquisire appeal internazionalizzando la sua offerta. Per farlo, deve promuovere eventi e servizi, sponsorizzare ciò che rende interessante visitare Napoli e poi tornarci. Mancando il PAN, non essendo riusciti a costruire veri spazi culturali vivi e lontani dal centro città, continuando a periferizzare la periferia nella peggiore accezione di questo termine, non promuovendo una mobilità sostenibile o avviando azioni green sul territorio continuiamo a sperare che tutto il mondo ci scelga per quel piccolo quadrato che è il nostro centro storico ormai consumato e violato. Mettere un altro Pulcinella alla già abbondante offerta di Pulcinella di questa città, dai venditori ambulanti alle statue nei vicoli, è sinceramente ridondante e onestamente preoccupante sulla visione d’insieme che l’amministrazione Manfredi sembra avere del turismo in questo momento“.