La consapevolezza sui rischi delle infezioni virali a trasmissione ematica registra standard molto bassi tra le nuove generazioni.
È per questa principale ragione che l’Epatologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli e Istituto Penitenziario Minorile di Nisida lanciano la campagna informativa “Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo”.
L’iniziativa – resa possibile grazie al contributo non condizionato di Abbvie – si pone l’obiettivo di sensibilizzare e informare i giovani detenuti sulle modalità di trasmissione e prevenzione delle infezioni ematiche come HIV e HCV (epatite C).
Parlare oggi di queste patologie non significa limitarsi alle infezioni trasmesse tramite trasfusioni di sangue infetto.
La diffusione di questi virus avviene infatti, principalmente, attraverso l’uso di strumenti non sterilizzati (come aghi, piercing, forbicine e lamette) e tramite contatti sessuali non protetti.
Seppure il numero di infezioni sia diminuito rispetto al picco raggiunto negli anni ’80 e ’90, molti giovani sono ancora inconsapevoli dei rischi legati a queste malattie.
«Richiamare l’attenzione degli adolescenti è fondamentale. Soprattutto riguardo l’epatite C la percezione dei rischi legati a questa grave patologia è ancora molto limitata», afferma il dott. Vincenzo Iovinella, Responsabile Epatologia e Malattie Infettive Ospedale Madonna del Buon Consiglio Fatebenefratelli, che aggiunge: «grazie ai recenti progressi della medicina, oggi abbiamo a disposizione trattamenti in compresse che possono eradicare il virus in sole 8-12 settimane».
Tuttavia, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia avviato un programma per l’eradicazione del virus HCV entro il 2030, i programmi di prevenzione, che dovrebbero partire dalla conoscenza delle modalità di contagio, spesso non raggiungono le fasce più vulnerabili della popolazione.
La campagna “Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo” mira a colmare questo divario informativo, portando tra i giovani detenuti dell’Istituto di Nisida conoscenze chiare sulle modalità di contagio e informazioni cruciali sulle possibilità di cura grazie ai farmaci antivirali ad azione diretta (DAAs).
Questi farmaci rappresentano oggi una delle più efficaci soluzioni terapeutiche contro il virus HCV, con una percentuale di guarigione che sfiora il 97%.
Un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, che ha subito trovato l’entusiasta adesione della Direzione Sanitaria del P.O. Fatebenefratelli, rappresentato dalla dott.ssa Mariateresa Iannuzzo, che sottolinea come sia fondamentale «portare la prevenzione e l’informazione direttamente nei luoghi in cui si trovano i giovani più a rischio».
La stessa convinzione è stata espressa dal dott. Gianluca Guida, Direttore dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida che sottolinea quanto «educare alla prevenzione sia un aspetto chiave per favorire una buona salute e ridurre il rischio di malattie nel lungo termine. Coltivare precocemente la prevenzione permette di identificare e gestire i fattori di rischio prima che diventino problemi gravi»