di Mariagrazia Mancuso
Depressione: se ne deve parlare. In questo periodo più che mai. E’ quello che è emerso dal convegno “Un pensiero per Fiorella Fabiola”, tenutosi domenica 18 Aprile alle ore 18.00 nella dimora settecentesca di Villa Domi (NA). Si tratta di un evento a sostegno delle vittime di depressione ideato e diretto da Magda Mancuso, in collaborazione con la fondazione Ripacandida e Ginestra dell’ingegnere Francesco Terrone (portavoce Massimo Sparnelli) e con Domenico Contessa, patron di Villa Domi.
Ad aprire il convegno, con un’esibizione live, la giovane cantante Marialuna D’Orsi e il chitarrista Carlo Russo che hanno rispettivamente realizzato il testo e la musica di una canzone scritta appositamente per l’evento. Le interviste sono state fatte dalle inviate Isabella Montano e Fabiana Deger. Inoltre, “Un pensiero per Fiorella Fabiola” sarà trasmesso in tv dalle note televisioni campane TVA, TLA e DGPhotoArt.
Moderatore dell’evento è stato il giornalista della Rai Rino Genovese, il quale ha dato la parola a esperti di vari ambiti per parlare del tema della grande D. Evento che nasce dal dolore resiliente di Magda, sorella gemella di Fiorella Fabiola che di depressione ne è morta suicida, a soli 38 anni, lasciando i suoi affetti più cari con un messaggio sul cellulare. Ed ecco come la storia di Fiorella si fa universale e portavoce di un messaggio forte e chiaro: diffondere e prevenire è di estrema importanza.
Parlare significa dare la possibilità a tutti di poter essere ascoltati e cominciare a sentirsi più leggeri. Dare uno spazio al malessere. Sapere che se ne può parlare è un primo passo per uscirne. A dirlo è stata, in particolare, Manuela Morra (psicologa, psicoterapeuta e sessuologa).
Ma in che modo può essere definita la depressione? Quali le sue cause? Un accomodamento, affondare nella poltrona del presente, mancanza di immaginazione, incapacità di incanalare la propria aggressività. Questa è depressione, ha affermato lo psichiatra Paolino Cantalupo.
Tante possono essere le cause ad essa legate. Ad esempio pressioni psicologiche quali lo stalking, come ha sottolineato Pietro Prevete (psichiatra, psicoterapeuta e dirigente responsabile Progetto Antistalking ASL NA1). Quest’ultimo ha evidenziato anche come la malattia della depressione possa essere effettivamente curata ma come, a volte, i pazienti possono non essere pronti ad affrontare il percorso di guarigione.
La depressione, tra l’altro, ha uno stretto legame con il cibo. Insomma, quando si dice che noi siamo quello che mangiamo è vero. Carlo Nunneri, nutrizionista, ha spiegato che alcuni cibi e una determinata dieta possono anche curare la malattia. Ci sono studi che confermano come l’assunzione di omega 3, di alcune vitamine e nutrienti aiuti i pazienti a guarire, insieme ai farmaci prescritti dal medico. La dieta per non essere mai depressi?
Sicuramente è bene distribuire gli alimenti che piacciono al paziente in maniera equa durante l’arco della settimana.
Francesco Terrone, ingegnere e presidente dell’associazione “Ripacandida e Ginestra”, ha portato alla luce invece l’importanza di curare la malattia dall’inizio. Essere, diventare consapevoli per poter reagire.
Ci sono poi state testimonianze di lotta e rinascita dalla depressione. L’attrice e cantante Anna Capasso e Domenico Contessa hanno raccontato la loro esperienza e di come, nel caso della Capasso, a volte ci si può salvare da soli ed essere più forti del male di vivere.
Mentre il comunicatore e presidente di Jet Set Capri, Fabio Palazzi, ha portato la sua storia di gioia di vivere, vitalità e coraggio di affrontare le avversità.
Molte volte il senso della vita è più semplice di quello che si pensa e non mai è tutto perso come sembra. C’è sempre un’altra strada, un’altra possibilità. Dal baratro è possibile risalire.