Tracciabilità e tempestività, ecco due parole chiave per stanare il Covid ed è in questa direzione che va l’ultima iniziativa dell’Istituto dei tumori ‘Pascale’ di Napoli, ospedale che dall’inizio della pandemia non ha mai conosciuto blocchi d’arresto; tocca al dipartimento di Melanoma e Immunoterapia di Paolo Ascierto sperimentare per primo, oggi, ; uno strumento altamente tecnologico, entrato in funzione al Pascale, gestibile autonomamente dai vari reparti, ;in grado di dare la risposta del test in un’ora e 40 a sei persone contemporaneamente. Si tenta, così, di superare due dei problemi principali dell’epidemia in questo momento: il tempo legato alla risposta del tampone e l’intasamento dei laboratori.
Per Ascierto ci troviamo dinanzi a una vera e propria svolta, lo strumento adottato al Pascale è di facile uso e in grado di dare risposte immediate, adottabile, quindi anche nelle scuole e nei presidi.
Il test è in grado di dare una risposta in poco più di un’ora grazie a un kit diagnostico che permette di verificare la presenza di materiale genetico senza la necessità di estrarlo e purificarlo dal campione prima dell’analisi stessa, in quanto viene estratto direttamente nella cartuccia durante il processo analitico. La sperimentazione sui test rapidi era iniziata al Pascale lo scorso agosto su 500 persone, tra pazienti e dipendenti. Un’equipe di medici e ricercatori, coordinati dal direttore sanitario Leonardo Miscio, ha lavorato in tandem con il team di un’azienda multinazionale attiva nel settore delle biotecnologie medicali, per la validazione di un nuovo tipo di test rapido, basato su analisi genetica. I primi risultati di questi test hanno dato segnali decisamente positivi, tanto da essere approvati anche dal governo canadese che ha deciso di adottarli. Un risultato ancora più rilevante, se si considera che questo apparecchio; è al momento l’unica soluzione diagnostica periferica (cioè che non richiede un laboratorio) commercialmente disponibile in tutto il Canada.
Tracciabilità tempestività, ma anche risparmio, come sottolinea il direttore scientifico Gerardo Botti: “In questo modo si abbattono significativamente i tempi e i costi legati alla classica analisi di laboratorio, con un grado di affidabilità in accordo con i principali test molecolari attualmente in commercio”. “Il Pascale – dice il direttore generale Attilio Bianchi – non si è mai fermato, e continua a svolgere le proprie attività, tanto di ricerca quanto assistenziali. Abbiamo studiato con grande interesse questa opportunità ed è per noi un orgoglio aver attivamente partecipato, e adesso poter cominciare a utilizzare la procedura per poterla ulteriormente perfezionare”.