I medici del San Giovanni Bosco scrivono una lettera in cui denunciano di lottare a mani nude contro l’emergenza coronavirus, nel presidio ospedaliero infatti manca una sala di isolamento ed il personale medico non è dotato degli strumenti idonei come camici, guanti e mascherine di sicurezza.
«Nessuno è “a mani nude contro il virus”, né al P.O. San Giovanni Bosco, né in nessun altro presidio sanitario ospedaliero. Dichiarare una cosa simile non solo significa mentire, ma è anche da irresponsabili perché si genera solo allarmismo e psicosi e si distrugge il lavoro di centinaia di professionisti che – unitamente alla direzione strategica aziendale – lavorano senza sosta per affrontare l’attuale scenario conseguenziale al COVID-19».
Ciro Verdoliva, direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro, stigmatizza le dichiarazioni rese in una lettera indirizzata ai media da alcuni medici, dalle quali emerge una rappresentazione della realtà che non può che generare allarmismo e alimentare la psicosi. «Il P.O. San Giovanni Bosco – sottolinea Verdoliva – ha in dotazione presidi di protezione individuale come tutte le altre strutture di competenza di quest’Azienda, anche prima dell’allarme COVID-19. Si può immaginare una carenza solo se si pretende che tutti, sempre ed indistintamente, debbano indossare mascherine e camici monouso o altri dispositivi. Nel caso del COVID-19 questi presidi di protezione individuale devono essere invece indossati dagli operatori sanitari che lavorano in aree “a rischio” e non indistintamente da tutto il personale, e comunque, nel rispetto delle Ordinanze già emanate dal Ministero della Salute e dell’Ordinanza n°1 del 25.02.2020 a firma del Presidente Giunta Regione Campania ed in coerenza a quanto dettato dalle “linee guida operative per l’identificazione/gestione dei casi sospetti e accertati di infezione da coronavirus (2019-nCoV)” allegate alla citata Ordinanza n°1/2020».