Privarsi del nutrimento fino a non potersi reggere in piedi. Trovare la via d’uscita in comportamenti compensatori quando nessuno ti guarda. Perdere il controllo dopo aver pensato “Questa volta è l’ultima”. Anoressia, bulimia e binge eating disorder sono disturbi del comportamento alimentare (DCA) di cui soffrono sempre più persone, di qualunque genere ed età.
In uno scenario che vede una carenza sempre maggiore di strutture per la presa in carico e il trattamento di queste patologie, Unobravo e Animenta hanno deciso di unire le forze per dare vita a un progetto ambizioso: rendere accessibile la terapia a tutte le persone che soffrono di un DCA e ai loro famigliari in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, raggiungendo anche chi, per ragioni di tempo, spostamento o altro non riesce a ricevere un supporto psicologico tempestivo e adeguato e ricordando che il percorso di recovery riguarda tutti coloro che ne hanno bisogno.
Per rendere possibile tutto ciò il servizio di psicologia online Unobravo ha selezionato un’équipe di psicologi e psicoterapeuti esperti su queste tematiche. Fortemente consapevoli dell’importanza di un lavoro di team multidisciplinare, i terapeuti Unobravo si occuperanno, inoltre, di collaborare con centri e ambulatori presenti sul territorio qualora i pazienti dovessero avere bisogno di altra tipologia di intervento.
“Unobravo ha scelto di essere al fianco di Animenta, a supporto di chi cerca uno spazio a cui affidare la propria storia, con l’obiettivo di costruire insieme una rete di sicurezza che sostenga chi ha bisogno di rinascere e di ripartire – spiega la dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, Supervisore clinico di Unobravo -. Dalle richieste ricevute fino a luglio 2022, abbiamo osservato che ben l’11,26% degli utenti non vive serenamente il rapporto con il cibo e/o con il corpo o ha dichiarato di avere una diagnosi di DCA accertata. Un numero che aumenta anno dopo anno e che di certo la pandemia non ha aiutato ad arginare. La situazione diventa ancor più grave quando, oltre a chiedere troppo tardi un aiuto esterno, le strutture, pubbliche o private, non hanno capacità sufficiente per accogliere le richieste”.
“Animenta si è affidata al team e ai terapeuti di Unobravo per costruire un servizio che sia di supporto a chi si trova a vivere un disturbo alimentare e alle famiglie che vivono accanto. Creare uno spazio a cui potersi rivolgere trovando figure esperte in queste patologie ci permette di offrire un luogo, seppur virtuale, a cui potersi rivolgere e affidare” – afferma Aurora Caporossi, Founder&Presidente di Animenta – “Tutte le storie che Animenta raccoglie sono uniche tra loro ma accomunate da un senso di solitudine, dalla paura di chiedere aiuto e dalla vergogna di soffrire di una patologia che per molti di noi è ancora un tabù. Con questo progetto vogliamo raggiungere soprattutto chi per ragioni di tempo, spostamento o altro non riesce ad avere un accesso adeguato e tempestivo alle cure.”
Il servizio nato dalla collaborazione tra Unobravo e Animenta si rivolge inoltre ai familiari, parenti e amici che si trovano a vivere accanto a una persona che stanno affrontando un disturbo del comportamento alimentare: fondamentale è infatti il ruolo e la presenza di tali figure nel percorso di chi soffre e altrettanto importante è che essi stessi abbiano i mezzi e gli strumenti per affrontare insieme il cammino.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito animenta.org/animenta-unobravo/