Hospice e terapie oncologiche, Sergio Canzanella (House Hospital Onlus): «Centinaia di milioni sprecati e carenza di hospice. Sulle cure palliative la Campania è ancora nel Medioevo». Il direttore generale di House Hospital Onlus sarà mercoledì a Roma per la #MaratonaPattoSalute
Fiumi di denaro sprecato, diagnosi di tumore che arrivano in ritardo e spesso incapacità di offrire ai pazienti un follw up adeguato. E’ l’istantanea della situazione campana, condivisa con altre regioni meridionali, scattata dall’Associazione House Hospital Onlus, diretta da Sergio Canzanella. E proprio Canzanella sarà ascoltato mercoledì 10 luglio a Roma in vista della #MaratonaPattoSalute. Per la prima volta il ministero della Salute ha avviato un percorso di condivisione partecipata attraverso l’ascolto dei rappresentanti dei tre pilastri del sistema salute: operatori, aziende, associazioni di pazienti.
«La Campania – dice Canzanella – è una regione nella quale i pazienti malati di cancro devono ancora sopportare il dolore burocratico. Alle pene della malattia si aggiunge troppo spesso l’impossibilità ad ottenere cure palliative in hospice o a domicilio. Quella che House Hospital Onlus combatte è prima di tutto una battaglia di civiltà, ma è anche una battaglia in favore di un sistema sanitario efficace ed efficiente. Il paradosso è quello di sempre, se realizzassimo i posti in hospice non solo potremmo restituire dignità e sollievo a chi soffre, ma andremmo anche a generare un importante risparmio per le casse pubbliche. Non vorrei che fosse proprio questo il problema».
I numeri non mentono: mentre 400 posti letto (tra rianimazione, terapia intensiva e medicina) costano ai cittadini 175milioni e 200mila euro, altrettanto in hospice (dove vengono offerte cure adeguate in un ambiente decisamente più sereno di un ospedale) il costo complessivo è di 36milioni 792mila euro. Con un risparmio di 138milioni 508mila euro l’anno. «Sulle simultaneous care – conclude Canzanella – la situazione campana non è affatto delle migliori. In regione capita spesso che le diagnosi siano tardive e che non si riesca a garantire ai pazienti un adeguato follow up, una situazione intollerabile».