In Italia si stimano circa 10.000 casi di decessi all’anno per infezioni resistenti ai comuni antibiotici, pari al doppio delle morti legate agli incidenti stradali. Per far fronte a questo scenario preoccupante, nel 2017 il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere per un miglior controllo delle infezioni. Esiste, però, una notevole variabilità tra regioni nelle modalità di attuazione dei programmi di sorveglianza e controllo di questo fenomeno.
Vista l’emergenza e con l’obiettivo di fare il punto su ciò che è stato fatto e ciò che c’è ancora da fare a livello regionale, creando una rete di comunicazione sulle infezioni correlate all’assistenza, nasce ICARETE. Progetto, che si compone di 12 incontri regionali, realizzato con il contributo non condizionante di MENARINI, che vede confrontarsi le istituzioni e i massimi esperti del settore. Il Progetto arriva in Campania una delle Regioni più virtuose nel sistema di controllo delle infezioni.
“Le infezioni correlate all’assistenza sono un grave problema da considerarsi a livello nazionale. Ma discutere a livello regionale questi aspetti, sia delle difficoltà incontrate che delle strategie previste, è un modo per cercare di migliorar la situazione, per questo la nostra Regione promuove e partecipa con estremo interesse a iniziative di confronto come questa”, ha detto Antonio Postiglione, Direttore Generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, Regione Campania
La corretta aderenza alle norme igieniche preventive stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Salute, un più appropriato utilizzo degli antibiotici sia ad uso umano che veterinario, sono alcuni delle raccomandazioni che emergono dal confronto fra esperti. In aggiunta, nel breve termine, le istituzioni stanno cercando di agevolare le attività di ricerca di nuovi antibiotici, creando anche partnership pubblico/privato. Molto potrebbe essere fatto con le nuove terapie antibiotiche, rendendole disponibili ai pazienti sia a livello Nazionale che regionale-locale, secondo le indicazioni appropriate.
“Solo nel 2017 negli ospedali Campani si sono registrati circa 50.000 casi d’infezioni, la cui maggior parte è causata da batteri che presentano antibiotico resistenza di vario tipo. I reparti dove sono state riscontrate in maggior numero le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono, nell’ordine, le Terapie Intensive, le Medicine Interne e le Chirurgie. Tali infezioni sono in parte prevenibili ed evitabili attraverso l’applicazione di corretti comportamenti dei professionisti della sanità, che rientrano nei concetti infection control, inteso come controllo dell’epidemiologia locale ed antimicrobial stewardship, intesa innanzitutto come l’uso appropriato degli antibiotici. Quest’ultima attività appare tanto più rilevante in Campania, dove l’assunzione media di dosi quotidiane di antibiotico è tuttora la più alta d’Italia”, ha dichiarato Vincenzo Esposito, Direttore UOC Immunodeficienze e Malattie Infettive di Genere “AO Dei Colli Monaldi-Cotugno-CTO”
“Da quando il problema dei super batteri resistenti alle terapie disponibili è emerso nella sua estrema gravità, la ricerca farmaceutica ha ripreso vigore e progressivamente sta mettendo a disposizione nuovi e più efficaci antibiotici: è auspicabile che si apra un dialogo fra aziende produttrici ed agenzie regolatorie nazionali e regionali per stabilire nuovi percorsi dedicati che consentano un accesso facilitato e rapido di questi nuovi fondamentali strumenti per la cura dei nostri pazienti, in linea con le azioni intraprese dalla Food and Drug Administration”, ha spiegato Claudio Zanon, Direttore Scientifico MOTORE SANITA’