Meningite, cause, terapia, vaccino.

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a cura della D.ssa Giovanna Valente, Farmacista (lauree specialistiche in Farmacia e Farmacia Industriale) iscritta all’Ordine della Provincia di Napoli dal 2011

La meningite è un’infiammazione delle meningi, membrane, che avvolgono cervello e midollo spinale. La meningite riconosce principalmente cause infettive, ma esistono anche meningiti non infettive causate da farmaci o da neoplasie.

La forma di natura infettiva può essere virale, fungina o  batterica. La meningite virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. Gli agenti patogeni che la causano sono herpesvirus ed enterovirus. La meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita.

La meningite batterica è più rara ma più grave e può avere conseguenze fatali. Gli agenti patogeni che la causano sono: Neisseria meningitidis(meningococco) è un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Dal 2 al 30% della popolazione sana, alberga nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo e questa presenza non è correlata ad un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. Si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie e la principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani.
Esistono 6 diversi sierogruppi di meningococco responsabili di patologie gravi nell’uomo: A, B, C, W-135, Y e, raramente, X.

In Italia e in Europa, i sierogruppi B e C sono i più frequenti.La malattia ha un andamento rapido ed acuto, a decorso fulminante, che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata. I malati sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica; la contagiosità è, comunque, bassa e i casi secondari sono rari. In presenza di meningite è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti. Nel caso di malattia invasiva da meningococco sono considerati contatti stretti coloro che, nei 7 giorni precedenti.Streptococcus pneumoniae(pneumococco) è l’agente più comune di malattia batterica invasiva. Oltre alla meningite e alla sepsi, può causare polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite. Si trasmette per via respiratoria, ma lo stato di portatore è molto comune (5-70% della popolazione adulta). Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso, poiché non si verificano di norma focolai epidemici. Haemophilus influenzae (emofilo o Hi) era, fino alla fine degli anni novanta, la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni di età. Con l’introduzione della vaccinazione contro il sierotipo “b” (Hib) i casi di meningite e di sepsi, causati da questo batterio, si sono ridotti moltissimo.

In caso di meningite o sepsi è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti e in particolare dei conviventi, sebbene il rischio di un secondo caso dopo quello indice sia molto basso.

Il periodo di incubazione della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni; per la forma batterica il periodo di incubazione può essere più lungo, dai 2 ai 10 giorni. La malattia è contagiosa soltanto durante la fase acuta e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.I primi sintomi possono essere aspecifici: sonnolenza, cefalea, inappetenza. In genere, però, dopo 2-3 giorni i sintomi peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità; segni tipici sono la rigidità della nuca e quella all’estensione della gamba.

Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti, mentre possono essere presenti pianto continuo, irritabilità e sonnolenza, al di sopra della norma e scarso appetito. A volte si nota l’ingrossamento della testa, soprattutto nei punti non ancora saldati completamente (le fontanelle), che può essere palpato facilmente.La meningite e la sepsi meningococca si possono anche presentare con forme fulminanti, con il peggioramento delle condizioni in poche ore, e la comparsa di petecchie,(piccole macchie rossastre o violacee dovute a micro-emorragie dei vasi). I bambini piccoli (al di sotto dei 5 anni di età) e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica viene trattata con antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo responsabile dell’infezione viene caratterizzato e identificato. Nel caso di meningiti virali, la terapia antibiotica non è appropriata, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una settimana, senza necessità di alcuna terapia specifica, ma solo di supporto. La vaccinazione è, sicuramente, lo strumento più efficace per la prevenzione della meningite batterica. In Italia sono disponibili diversi vaccini contro la meningite.

Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco:il vaccino coniugato contro il meningococco di

sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C;

il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y;

il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.

Altri vaccini contro forme batteriche di meningite sono quelli contro l’Haemophilus Influenzae B(emofilo tipo B) e contro loStreptococcus pneumoniae(pneumococco).

La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti-meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C, W, Y è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli e dovrebbe comunque essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio o perché affette da alcune patologie come: talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite, ed è consigliato anche in presenza di particolari condizioni lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, dormono in dormitori, reclute militari e per chiunque debba recarsi in regioni del mondo dove la malattia meningococcica è comune, come ad esempio alcune zone dell’Africa. Il vaccino contro il meningococco B è attualmente offerto gratuitamente ai bambini nel corso del primo anno di vita solo in alcune regioni e lo sarà presto anche a livello nazionale.La vaccinazione contro il meningococco B prevede dosaggi diversi a seconda dell’età in cui si inizia a vaccinare, anche se il vaccino è indicato soprattutto al di sotto di un anno di età. In particolare, il nuovo calendario nazionale prevede la somministrazione di 3 dosi nel corso del primo anno di vita più un richiamo dopo l’anno di età. Per il resto l’offerta vaccinale varia da Regione a Regione. Per quanto riguarda i vaccini contro gli altri agenti batterici della meningite, la vaccinazione contro Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) è solitamente effettuata, gratuitamente, insieme a quella antitetanica, antidifterica, antipertosse, antipolio e antiepatite B, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino, come da calendario vaccinale italiano. Non sono necessari ulteriori richiami. La vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è offerta gratuitamente e il calendario nazionale prevede la somministrazione di 3 dosi, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino. In alcune regioni l’offerta gratuita della vaccinazione anti-pneumococcica è stata estesa anche agli anziani.

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