Nuove frontiere dell’immunoterapia, l’impegno della Fondazione Neuroblastoma.

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“Ringrazio Sara Costa per l’investimento che la fondazione ha voluto fare sul progetto”: così il professor Franco Locatelli, direttore del dipartimento di oncoematologia all’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma a proposito di uno studio che lo vede in prima linea con l’obiettivo di individuare cure migliori per il neuroblastoma, tumore solido tra i più frequenti in età pediatrica. La Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma di cui Sara Costa è segretario generale ha infatti sostenuto in fase preliminare questo progetto di immunoterapia che, come spiega Locatelli, punta a rafforzare la risposta immunitaria per via dell’infusione di cellule modificate geneticamente, le CAR-T di terza generazione.

In pratica, è in corso uno studio clinico che, come anticipa Locatelli, mostra primi “risultati incoraggianti” per capacità di penetrazione delle cellule CAR-T in questo tumore solido, in termini di riduzione di tossicità farmacologica e di remissione della malattia.

Il professore e presidente del Consiglio superiore di sanità che in tanti abbiamo visto e ascoltato durante il lockdown, ne ha parlato di recente al convegno “Updates in Neuroblastoma” (“Aggiornamenti sul neuroblastoma”) in memoria di Gian Paolo Tonini, pioniere della ricerca sul neuroblastoma, svoltosi al “CEINGE-Biotecnologie avanzate” di Napoli.

Si è trattato di “un investimento importante da parte della fondazione per un tumore come il neuroblastoma per cui il margine di miglioramento dei pazienti differisce dai progressi clamorosi osservati invece in altre neoplasie pediatriche, in particolare nei tumori del sangue”, dice Locatelli a proposito del neuroblastoma che, secondo i dati dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (AIEOP), per la malattia metastatica alto rischio presenta una sopravvivenza ancora inferiore al 50 percento dei casi.

“Senza associazioni di volontariato è difficile pensare a sviluppi come questi”, prosegue Locatelli rivolgendosi a Sara Costa, presente al convegno anche nel ruolo di presidente dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, da cui è nata la fondazione come ramo scientifico deputato a selezionare i progetti da finanziare sulla base delle iniziative di raccolta fondi promossi dall’associazione.

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