Si chiude a Napoli il ciclo di incontri “Respiriamo” promosso da FederAsma e Allergie Onlus, con la sponsorizzazione di Novartis, che ha toccato diverse città italiane. Il prossimo 16 dicembre presso Palazzo Caracciolo – Via Carbonara, 112 – l’ultimo appuntamento per fare educazione, conoscere meglio le patologie respiratorie e comprendere l’importanza dell’aderenza alla terapia.
Gli eventi sono gratuiti e sono rivolti ai pazienti, e ai loro familiari, con patologie respiratorie quali riniti, asma e BPCO, fortemente invalidanti soprattutto se non gestite in modo corretto.
(per prenotarsi – tel.: 02.58299801 da lunedì al venerdì ore 9.00-13.00, 14.30 – 18.00; @: info@federasmaeallergie.org, pagine Facebook: @BPCOSocial, @federasma.onlus)
“Fare prevenzione, conoscere i sintomi, fare una diagnosi precoce e aderire correttamente alle cure per chi soffre di BPCO, così come per l’asma allergico e le allergie, significa gestire in modo efficace sulla malattia.” afferma Carlo Filippo Tesi, presidente di FederAsma e Allergie Onlus. “La nostra Federazione da sempre è impegnata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla necessità di mettere a disposizione dei pazienti, e dei loro familiari, tutti gli strumenti informativi utili a gestire al meglio la loro quotidianità spesso compromessa dalla malattia. Questi incontri si prefiggono il raggiungimento di questo obiettivo, siamo pertanto molto felici di poter concludere un cammino iniziato lo scorso anno, e speriamo di poterlo continuare in futuro”.
Il confronto, durante l’incontro, con specialisti pneumologi e allergologi, offrirà l’opportunità di dibattere su come convivere con la cronicità e quali indicazioni seguire affinché la qualità di vita venga preservata.
L’epidemiologia dell’Asma e della BPCO ha dei numeri molto importanti sebbene siano entrambe patologie sottodiagnosticate. L’Asma è un problema mondiale: secondo l’OMS nel mondo ne soffrono tra i 250 e i 300 milioni di persone1. La Global Initiative for Asthma (GINA) stima che in Europa ci siano oltre 30 milioni di asmatici, in Italia sono 50.000 gli asmatici con forme allergiche gravi. Di uguale rilevanza sono i numeri della BPCO che colpisce il 5% della popolazione nel mondo (329 milioni di persone) e sempre l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stima che possa essere nel 2030 la terza causa di morte.
“L’asma è una patologia da non sottovalutare. A Napoli si stima che sia affetto da asma almeno il 10% della popolazione (dall’infanzia all’età adulta) di cui a sua volta circa il 10% in forma grave. Nell’asma allergico, ed ovviamente anche nelle forme gravi di questa malattia, un ruolo determinante è svolto dalle immunoglobuline E (IgE), cioè gli anticorpi responsabili dell’allergia, la cui eccessiva produzione si deve, in soggetti predisposti, all’inalazione di allergeni ambientali (acari della polvere, pollini, derivati epidermici di animali domestici, etc.). A livello delle vie aeree dei pazienti asmatici, le IgE, interagendo con gli allergeni, inducono broncospasmo ed infiammazione allergica.” – Afferma Gennaro D’Amato, professore di Malattie Allergiche Respiratorie nella Scuola di Specializzazione in Malattie Respiratorie dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Membro Commissione Italiana del G7.- “Le conseguenze sono ostruzione bronchiale con difficoltà respiratorie (affanno), tosse e senso di oppressione toracica. Un ruolo nel trattamento delle forme gravi di asma da diversi anni è ricoperto dalle terapie biologiche, come l’impiego di Omalizumab, che permettono di ottenere una migliore gestione della malattia. Omalizumab è un esempio di farmaco biologico diretto su un “bersaglio” preciso, in questo caso le IgE, con studi in real life che ne decretano una buona efficacia.”
La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è l’altro capitolo importante dell’incontro “Respiriamo”. La BPCO è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione delle vie aeree,spesso associata a sintomi respiratori persistenti, di solito causata da una significativa esposizione a sostanze nocive. Il fumo di tabacco è la causa più comune della condizione insieme ad altri fattori, quali l’inquinamento dell’aria e raramente associata a forme genetiche.
“Tosse, catarro e difficoltà nel respiro sono i campanelli d’allarme della BPCO, che se non curata può portare all’insufficienza respiratoria e all’ossigenoterapia. Purtroppo è una patologia sotto diagnosticata; In Campania sono circa 300.000 i pazienti affetti da BPCO di cui circa la metà non hanno la diagnosi: siamo di fronte ad una malattia ampiamente sotto diagnosticata “afferma il Dr. Fausto De Michele, Direttore della UOC di Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria – AORN “A. Cardarelli” di Napoli“La progressiva diminuzione della funzione polmonare si manifesta clinicamente con il sintomo principale la dispnea (senso di fatica nel respirare) riducendo inevitabilmente la qualità di vita e diventando una condizione progressivamente invalidante che condiziona lo svolgimento di abituali attività fisiche quotidiane (camminare, salire le scale e persino nel vestirsi o lavarsi). Fondamentale per questi pazienti è una diagnosi precoce per intervenire sulla progressione della malattia; un ruolo fondamentale è ricoperto dalla spirometria”, esame indispensabile per confermare la diagnosi.
Accanto alla diagnosi precoce è importante individuare la terapia corretta. Grandi passi sono stati compiuti dalla ricerca scientifica che oggi trova, in una efficace broncodilatazione il cardine della terapia anche associando farmaci con diverso meccanismo d’azione in quella che si definisce “doppia broncodilatazione”.
“Le raccomandazioni nazionali ed internazionali indicano come trattamento fondamentale della BPCO la broncodilatazione.” Precisa Francesco De Blasio, Professore a contratto di Malattie dell’Apparato Respiratorio Dipartimento di Medicina e Scienze per la Salute Università del Molise – Campobasso Responsabile U.F. Pneumologia e Riabilitazione Respiratoria Casa di Cura Clinic Center S.p.A. Napoli “Oggi abbiamo a disposizione farmaci in grado di indurre una persistente broncodilatazione che consente il miglioramento sostanziale della qualità della vita. Il risultato è ancora più evidente quando si combinano due broncodilatatori con diversi meccanismi di azione attraverso lo stesso inalatore. Assumere i due farmaci insieme permette un’azione che si sviluppa contemporaneamente con significativi vantaggi non solo in termini di efficacia terapeutica ma anche di aderenza al trattamento da parte dei pazienti”.
Le patologie respiratorie croniche necessitano della presa in carico del paziente non solo da parte dello specialista, ma in modo integrato, anche dal medico di medicina generale che vede l’assistito più spesso e in modo più costante nel tempo.
“Un lavoro di gestione sinergica del paziente cronico con patologie respiratorie favorisce sia un’adesione migliore alla terapia, sia l’individuazione di criticità che se segnalate in modo tempestivo allo specialista di riferimento, permette un intervento efficace.”- Conclude il Dr. Gaetano Piccinocchi, Segretario Nazionale Società Italiana di Medicina Generale. – “Il medico di medicina generale inoltre può contribuire ad arginare, in parte, il problema del sommerso soprattutto per la BPCO. L’individuazione, attraverso un’intervista al paziente ben indirizzata, di una sintomatologia sospetta e il conseguente rimando ad un centro specializzato per gli opportuni approfondimenti, può contribuire ad arrivare ad una diagnosi quando la malattia è ancora in forma lieve con una gestione della progressione migliore e un riflesso positivo sulla qualità di vita.”
Il pubblico che prenderà parte all’evento Respiriamo avrà l’opportunità di portare la propria testimonianza e confrontarsi sui temi sopra descritti.
- World Health Organization Fact Sheet Fact sheet No 307: Asthma, who.int, 2011. URL consultato il Jan 17th,2013 (archiviato dall’url originale il 29 giugno 2011).