Tavi è Vita, oltre 300 visite effettuate nel tour della Settimana della Salute in Campania.

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Più di 300 visite e 30 specialisti che si sono alternati al gazebo del progetto Tavi è Vita. Sono alcuni numeri di un tour che in Campania ha segnato un nuovo successo, dopo quello ottenuto in Piemonte, e che ha permesso di accendere un faro su una malattia molto sentita ma poco nota a molti: la stenosi aortica.

Dal 27 gennaio al 1 febbraio, infatti, oltre trenta specialisti che hanno riconosciuto l’importanza e il valore dell’iniziativa si sono resi disponibili, a titolo gratuito, a partecipare a la “Settimana della Salute” per offrire visite e consulti nelle principali piazze di Napoli, Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.

Il progetto “TAVI è Vita”, promosso da Medtronic, è stato ideato e realizzato da GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) in collaborazione con SICCH (Società Italiana di Chirurgia Cardiaca) e SIC (Società Italiana di Cardiologia). La stenosi aortica è una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita). La tecnica operatoria TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica) è una procedura estremamente innovativa ma che risulta essere attualmente sottoutilizzata. A oggi, infatti, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche. A confermarlo è un’indagine Doxa effettuata sia a livello nazionale sia a livello regionale, che ha coinvolto MMG (Medici di Medicina Generale) e cardiologi di base, evidenziando come nei due target la conoscenza della stenosi aortica, delle possibili opzioni terapeutiche e del percorso ideale che dovrebbe fare il paziente affetto da tale patologia non sia elevata. «“Tavi è Vita rappresenta un’opportunità unica di confronto tra professionisti del mondo della sanità e istituzioni per l’organizzazione di percorsi diagnostici-terapeutici condivisi (PDTA)», spiega il Professor Giovanni Esposito (Professore Ordinario di Cardiologia Università Federico II di Napoli e Direttore Cardiologia Interventistica e Strutturale AOU Federico II di Napoli, GISE). «In tal senso in Campania il progetto porterà alla definizione di un PDTA regionale sul trattamento della stenosi aortica definendo i percorsi diagnostici dei pazienti e gli standard delle cure per garantire il miglior trattamento possibile in accordo con le linee guida internazionali».

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