Tracciare la vendita degli alcolici per contrastare la loro diffusione tra i minorenni: è questo il senso della proposta lanciata dal comitato genitori No Alcol di Napoli sulla propria pagina Facebook e rilanciata oggi pomeriggio dal suo presidente Gerardo Avallone nel corso del programma radiofonico “Il capitale umano” in onda su radio Crc.
“Durante le ronde che effettuiamo periodicamente ci è capitato di assistere anche dodicenni in come etilico per un eccessivo consumo di superalcolici, spesso comprati per loro conto da maggiorenni incoscienti” ha dichiarato Avallone “Rivolgiamo un appello alle istituzioni e alle forze politiche affinché la nostra proposta di tracciare la vendita diventi un provvedimento normativo”.
L’idea è quella di introdurre l’obbligo di esibire la tessera sanitaria per l’acquisto delle bevande con gradazione superiore a 1,2 gradi, considerate alcoliche dalla legge quadro n°125 del 30 marzo 2001.
In pratica, si chiede l’adozione di un provvedimento che imponga a supermercati, enoteche e bar quanto già previsto per la vendita delle sigarette in orario di chiusura dei tabaccai.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di intervenire sulla fase di acquisto per ridurre il cosiddetto “passaggio di mano” tra adulti e minori.
Combinare l’uso della tessera sanitaria con il codice a barre presente su ogni prodotto consentirebbe facilmente di tracciare il percorso di vendita di una bottiglia posseduta da un minorenne. Di conseguenza, sarebbe facile risalire fino al suo acquirente reale e quindi consentire la punibilità dell’acquirente adulto resosi protagonista della cessione illegale.
Nel corso della trasmissione, l’appello rivolto alle istituzioni e alle forze politiche dal Comitato Genitori No Alcol è stato accolto da Giovanni Pagano, assessore della Municipalità 8: “Nei nostri territori il fenomeno dell’alcolismo minorile è preoccupante. Con il presidente della Municipalità 8, Apostolos Paipais, già domani inviteremo la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti di fare sua questa proposta”. (ANSA).