Un nuovo stile di vita contro la pressione alta: gli italiani più propensi dei giapponesi ad adottarlo, ma meno degli americani, lo studio di Omron Healthcare.

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Tra gli ipertesi d’Europa, in Germania e Spagna si registra una maggiore propensione a prendersi cura attivamente della propria condizione rispetto al Regno Unito. Nei primi due Paesi, infatti, sono rispettivamente il 78% e il 72% gli ipertesi con una maggiore propensione a gestire autonomamente la propria condizione, adattando anche il comportamento, contro il 69% del Regno Unito[1]. Gli ipertesi di Italia e Francia, invece, sono i meno disposti a modificare il proprio stile di vita per combattere la pressione alta (rispettivamente il 67% e il 59% della popolazione che ne è affetta)1.

I risultati emergono da uno studio sulle motivazioni che determinano gli atteggiamenti della popolazione verso il monitoraggio della pressione arteriosa, commissionato da OMRON Healthcare all’agenzia Kantar. L’indagine ha anche portato alla luce notevoli differenze nel modo in cui ci si rapporta all’ipertensione arteriosa nei diversi continenti: in Europa[2] e USA quasi tre quarti degli adulti affetti da ipertensione scelgono di tenere un comportamento attivo, contro i due terzi del Giappone1; in particolare, gli Stati Uniti si distinguono con ben il 76% degli ipertesi attento alla propria salute, la percentuale più alta tra le tre regioni prese in considerazione1.

 

Nonostante l’attenzione alla salute, per prevenire l’insorgenza di ipertensione grave occorre prendersi cura maggiormente del proprio cuore, sviluppando e consolidando abitudini di vita sane: lo studio mostra che solo il 20% dei pazienti diagnosticati con ipertensione in Europa si misura la pressione tutti i mesi – tra questi il 26% lo fa settimanalmente e solo per l’11% rappresenta un’attività quotidiana1. Il monitoraggio regolare effettuato a domicilio apporta dei vantaggi – spesso infatti si è più rilassati che nello studio del medico, inoltre migliora il senso di coinvolgimento nella propria terapia e consente una valutazione giornaliera della variabilità della pressione arteriosa[3] per evitare il cosiddetto “effetto camice bianco”, cioè l’aumento dei valori pressori determinato dalla presenza del medico all’atto della rilevazione[4].

 

Impatto positivo sul benessere mentale

 

Tra i risultati più significativi dello studio è emerso che i pazienti ipertesi più gravi che scelgono di perseguire uno stile di vita salutare, godono di una migliore qualità di vita mentale – un parametro che tiene conto di diversi fattori quali vitalità, funzionamento sociale, salute emotiva e salute mentale – rispetto a persone più giovani e sane. Gli ipertesi gravi ma molto attenti alla salute (di cui il 53% con più di 65 anni) hanno in media un punteggio di qualità di vita mentale di 48,7, mentre i pazienti più giovani con ipertensione più lieve (di cui il 51% tra 18 e 49 anni) si attestano in media sui 42,31. Va notato che il gruppo con la diagnosi di ipertensione più grave e molto attento alla salute ottiene un punteggio addirittura più alto della popolazione generica, il cui livello di qualità della vita mentale è di appena 46,6 punti1,[5]. Questo scenario costituisce una validissima ragione a favore della misurazione regolare della pressione arteriosa, della diagnosi precoce e di un approccio attivo per migliorare la propria salute cardiovascolare.

 

Secondo Lucía Prada, Marketing Director di OMRON Healthcare Europe “queste scoperte confermano la nostra convinzione che, dotando le persone di misuratori di pressione clinicamente validati, da utilizzare a casa o in mobilità, le aiutiamo a controllare la propria condizione medica, in modo che possano adottare in tempi brevi uno stile di vita più sano e attivo e ridurre il grado di incertezza derivante da tale disturbo. Tutto ciò esercita un impatto positivo sul loro benessere complessivo”.

 

OMRON Healthcare supporta il May Measurement Month (MMM – maggio, mese di prevenzione cardiovascolare)

 

Lo studio coincide con la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione, che si svolge durante il terzo appuntamento annuale del MMM, il più grande programma di screening sincronizzato a livello globale per la pressione arteriosa[6]. Negli ultimi due anni i volontari MMM di 85 Paesi hanno rilevato la pressione arteriosa di 2,7 milioni di persone, identificandone oltre mezzo milione affette da ipertensione non controllata. OMRON Healthcare ha donato alla causa 20.000 misuratori digitali di pressione arteriosa clinicamente validati per aiutare a sensibilizzare la popolazione mondiale sul tema dell’ipertensione.

 

“Conduciamo vite sempre più impegnate e a volte tendiamo a dimenticare di mettere il cuore al primo posto. Dato che l’ipertensione è il primo fattore di rischio di mortalità in tutto il mondo, il monitoraggio della pressione arteriosa dovrebbe avere la massima priorità e il MMM rappresenta un’ottima opportunità per intraprendere questo percorso. Per questo motivo OMRON continua a sviluppare dispositivi che, integrandosi perfettamente nella vita quotidiana delle persone, ne semplificano le abitudini di monitoraggio. Dedicando un attimo al giorno a misurarsi la pressione le persone possono ridurre l’impatto dell’ipertensione sulle proprie vite”, afferma André Van Gils, CEO e President di OMRON Healthcare Europe.

[1] KANTAR. PACER (Patient Centered Research) Platform Hypertension Analysis per OMRON. Marzo 2019.
[2] Media dei Paesi: Regno Unito, Spagna, Francia, Italia, Germania.
[3] ESC/ESH Linee guida per la gestione dell’ipertensione arteriosa. 2018.
[4] http://www.bloodpressureuk.org/BloodPressureandyou/Medicaltests/Whitecoateffect
[5] [Nota: la qualità della vita mentale può essere influenzata da vari fattori. Sono necessarie ulteriori analisi per l’identificazione di fattori di confondimento].
[6] Riportato da maymeasure.com

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