Scuola, inglese e divertimento: grande successo per “Let’s play English with Novakid”, il progetto didattico che ha coinvolto oltre 30.000 studenti e 650 docenti in tutta Italia.

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Sono più di 500 le scuole e oltre 650 i docenti provenienti dalle scuole d’infanzia e primarie in Italia che hanno aderito gratuitamente al percorso didattico “Let’s play English with Novakid”, per un totale di oltre 32.400 studenti e 1.400 classi coinvolte. Un viaggio unico ed entusiasmante nello studio della lingua inglese, attraverso un metodo innovativo ed originale che affianca all’insegnamento il suono madrelingua grazie a strumenti interattivi e il divertimento, fattore rilevante quando si tratta di apprendere una seconda lingua in tenera età. L’idea del progetto è sintetizzata dal mantra di Novakid giocare all’inglese”, che fa della componente ricreativa uno stile di insegnamento particolarmente efficace per i bambini. Ogni attività proposta, infatti, stimola in primis la creazione di un ambiente armonioso, fondamentale per favorire l’apertura e la curiosità dei più piccoli e specialmente utile per incoraggiare un primo approccio sano e positivo verso i nuovi suoni della lingua inglese, facilitando così il processo di apprendimento.

 

Grazie all’esperienza di d&f, specializzata nella realizzazione di progetti educational di marca che mettono in relazione brand, scuola, associazioni sportive, famiglia e retail, Novakid ha dato la possibilità a numerose scuole italiane di sperimentare gratuitamente il proprio sistema di apprendimento dell’inglese, offrendo strumenti interattivi sia agli insegnanti durante le ore di lezione sia alle famiglie da sperimentare a casa, garantendo così una continuità allo studio della lingua.

 

Le prime 5 scuole d’infanzia e le prime 5 primarie che si sono dimostrate più attive e sono riuscite a scalare la classifica hanno vinto una live masterclass con un insegnante madrelingua inglese certificato dedicata ai bambini.

 

Questo interessante progetto ha evidenziato come la conoscenza della lingua inglese sia uno strumento sempre più fondamentale, ma cosa ne pensano le famiglie italiane?

 

Dal sondaggio condotto da d&f, su un campione di genitori partecipanti all’iniziativa, è emerso che il 92% pensa sia molto utile integrare l’inglese che si impara a scuola con un’esperienza aggiuntiva, evidenziando, inoltre, come l’88% pensi che l’insegnamento scolastico non sia sufficiente a trasmettere la padronanza della lingua parlata necessaria al futuro, anche professionale, dei più piccoli. La stessa percentuale è d’accordo che l’inglese sia una competenza che non può mancare nella vita dei loro figli. E qual è secondo le famiglie il metodo ottimale per migliorarsi nello studio di una lingua straniera? I viaggi studio all’estero restano al primo posto nell’immaginario dei genitori italiani, escludendo però per la fascia di età che va dai 4 ai 12 anni, per i quali la possibilità di seguire lezioni-gioco e interagire con un insegnante madrelingua sono le opzioni più accreditate per ottenere progressi duraturi. Il 73% è inoltre convinto che seguire lezioni al computer sia maggiormente efficace, grazie a tutte le potenzialità che offre il mondo digitale. Seguono poi le ripetizioni con insegnanti madrelingua che vivono in Italia e, in ultimo, i corsi in e-learning, le app e i libri.

 

Un altro dato significativo è che l’88% dei genitori è consapevole che il gioco favorisce l’apprendimento di una nuova lingua, specialmente per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie. Da evidenziare come per molte famiglie (80%) l’inglese abbia la priorità rispetto al resto delle proposte extrascolastiche rivolte ai loro figli tra cui: sport, attività artistiche, altre lingue, svago.

 

Entusiasti anche gli insegnanti che hanno avuto modo di approcciare il metodo Novakid e apprezzarne i benefici sui giovani studenti, come racconta Teresa Signorile, docente della scuola primaria Plesso Lombardi di Bari: “I video con gli insegnanti madrelingua e i giochi digitali interattivi hanno catturato la curiosità dei bambini, che aspettavano con grande entusiasmo il momento di “giocare all’inglese”. L’aspetto certamente positivo è che anche i più timidi o insicuri sulla lingua hanno dimostrato grande interesse e si sono messi alla prova, superando così le loro difficoltà. L’impostazione ludica delle attività ha consentito a tutti di partecipare”.

Giochi di gruppo, canzoni, “craft activities” e giochi di ruolo hanno contribuito a creare un ambiente di apprendimento rilassato e coinvolgente, come ha sottolineato Caterina Menel, specialista di inglese alla scuola primaria On. Dazzi Antonio di Belluno – “In periodo di pandemia sono stati molto preziosi i cootie catcher e il bingo delle emozioni in lingua, che ci hanno regalato numerosi momenti di apprendimento divertenti e leggeri”.

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