Sabato 15 (alle ore 21.00) e domenica 16 aprile (alle ore 19.00), al Teatro Sala Molière di Pozzuoli (Viale Bognar, 21), sarà di scena “Le mura di Gerico”, lo spettacolo di Antonio Grimaldi, un percorso laboratoriale ispirato alla figura straordinaria di Alda Merini che si pone come scopo il disvelamento della fragilità umana percepita come mal funzionante e per questo taciuta e tenuta al di fuori della società.
Gerico, città della regione palestinese della Cisgiordania, è simbolo di una condizione umana a cui tutta l’opera di Alda Merini fa riferimento. Le mura di Gerico sono le mura del manicomio. Le nostre mura, rappresentate da un telo trasparente, agiscono su di noi come un limite. Qualcuno dice che il manicomio è pieno di fiori, ma non si riesce a vederli. Ebbene, in questo spazio trasparente ma visibile che è lo spazio scenico, accade tutto e tutto può accadere: ci si ama, ci si abbandona, ci si lascia per sempre. Alcuni riusciranno a liberarsi, a superare le mura. A mostrarsi al mondo in una esplosione di fiori.
«Accompagnati dalle parole della poetessa, i partecipanti potranno attraversare uno spazio non soltanto fisico, ma emotivo e compiere un viaggio plausibile solo grazie al linguaggio poetico – racconta l’autore, regista e attore Antionio Grimaldi – Ancora una volta è la metafora a venire in nostro soccorso. È il verso sciolto, la fluidità della lirica a permettere ciò che altrove è impossibile: scoprire mondi nuovi, o se non nuovi, per lo meno dimenticati. I luoghi che ciascuno di noi ha messo a riposo».