Massimo Troisi, un mito senza tempo, scomparso a soli 41 anni, il giorno dopo aver terminato le riprese del film “Il Postino” che, nonostante l’affaticamento dovuto alla malattia congenita al cuore, aveva fortemente deciso di girare.
E proprio a questo suo ennesimo capolavoro cinematografico è parzialmente dedicato lo spettacolo “Mò me lo segno”, un tributo a 25 anni dalla sua dolorosa perdita, reso dal regista e drammaturgo Geppi Di Stasio (che ha vissuto per anni a San Giorgio a Cremano) e prodotto da Trepareti, in scena al Teatro delle Muse, spazio culturale di consolidata tradizione napoletana nel quale il regista dirige la compagnia stabile, dal 14 febbraio al 3 marzo con lo stesso Di Stasio e Roberta Sanzò e con Alida Tarallo, Carlo Badolato e i musicisti Sergio Colicchio e Emiliano Federici. Più che la biografia del grande Massimo Troisi sul palco l’essenza della sua poetica, delle sue suggestioni, la sintesi del suo pensiero. Nell’ultima parte della sua vita terrena Massimo ha voluto incontrare idealmente Pablo Neruda, il poeta degli oppressi. E sorprende constatare come i punti in comune tra i due sono davvero tanti, un approccio laico alla vita da divenire una sorta di identica visione politica, l’essere figli di ferrovieri, l’essere uomini del Sud, l’essere accomunati dall’ideale marino e dalla sensibilità al fascino femminile. L’incontro con Neruda è stata l’ultima scelta perché gli ha dedicato il suo cuore, perché ha voluto girare il suo ultimo film prima di un trapianto programmato, una scelta che gli è stata fatale; “E se con un cuore nuovo io non fossi più lo stesso?”, pare abbia dichiarato a chi gli consigliava di rimandare le riprese de “Il Postino”. Era il 1994. E allora musica, con gli immancabili brani di Pino Daniele, donne, poesia, immagini e, perché no, divertimento, sono gli ingredienti di “Mò me lo segno”, il cui stesso titolo, mutuato da una delle più famose battute di Troisi, sta ad indicare la negazione della morte fisica perché le cose da dire, specie se si è dei grandi artisti, avrebbero potuto essere ancora tantissime. Un debutto non casuale quello nella giornata degli innamorati, che vedrà lo svolgimento di un evento unico nel suo genere: un raduno di ciclisti, appartenenti all’associazione “Pedalando nella storia”, specializzata negli eventi revocativi, per un giorno nel ruolo di Postini Salva-Cuore. Un compito importante quello di portare in giro sulle due ruote il ricordo di Troisi per ribadire alle coppie, di ogni età, ceto sociale e sesso, l’importanza dell’amore per la vita, per l’animo umano e il valore di una corretta prevenzione. Chiunque volesse aderire al raduno potrà farlo partecipando con la propria bici e contattando l’associazione. I Postini Salva-Cuore partiranno il 14 febbraio dal Teatro delle Muse, alle ore 16.30, e consegneranno alle persone incontrate lungo il percorso stabilito una busta (rigorosamente rossa) contenente i versi di Neruda unitamente ad un vademecum di regole per mantenere in salute il proprio cuore, redatto da esperti cardiologi, per unire il concetto di amore e saluto in un romantico abbraccio.
Foto: Marco de Gregori
Percorso Ass.Pedalando nella storia – Postini Salva-Cuore
Ritrovo per la partenza: Teatro delle Muse, via Forlì (zona Nomentano – Policlinico) ore 16.30
Partenza: ore 17.00
Orario previsto di rientro: ore 20.00
Soste previste:
Terrazza del Pincio km 4,5 – Ponte Milvio km 10 – Villa Ada km 15
Iscrizioni: info@pedalandonellastoria.net
Teatro delle Muse via Forlì 43
Spettacolo “Mo’ me lo segno”, scritto e diretto da Geppi Di Stasio
Info per prenotazioni: 06 4423 3649
Dal giovedi al venerdi ore 21.00 – Sabato ore 17.00 e 21.00 – Domenica ore 18.00