Il 14 novembre ore 17.00, la Sala Assoli di Napoli ospita la presentazione dell’edizione critica delle opere di Annibale Ruccello, a quasi quarant’anni dalla prematura scomparsa di un artista ancora vivo sulla scena teatrale. Un’occasione unica per riscoprire il drammaturgo che, con il suo sguardo acuto e la sua scrittura intensamente umana, ha segnato in modo indelebile il panorama teatrale del Novecento. Non solo una riedizione dei suoi testi più celebri, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo per la sua memoria: la creazione dell’Archivio Annibale Ruccello, che raccoglierà i materiali editi e inediti donati dalla famiglia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove l’autore si è laureato nel 1977.
L’evento, curato dall’Ateneo partenopeo insieme a Casa del Contemporaneo, segna una nuova fase di valorizzazione dell’eredità di Ruccello, raccogliendo testimonianze, documenti e materiali inediti che offrono una visione completa della sua opera.
L’edizione critica dell’opera di Ruccello, voluta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli e diretta da Simone Magherini, Andrea Mazzucchi, Matteo Palumbo, Pasquale Sabbatino e Piermario Vescovo, rappresenta una tappa fondamentale per il recupero dell’intero corpus teatrale dell’autore. Il lavoro raccoglie alcune delle opere più significative – da Le cinque rose di Jennifer (1980) a Weekend (1983), da Ferdinando (1985) a Anna Cappelli (1986) – in una forma accurata e commentata, che ne esplora il contesto storico, le influenze culturali e la ricchezza stilistica. Le sue parole, sempre taglienti e precise, continuano a restituirci una visione profonda e lucida della condizione umana. I personaggi di Annibale continuano a essere parte del nostro immaginario: dall’Ereditiera alle mamme delle Tragedie minimali, passando per Jennifer e Ferdinando, sono esseri feriti dalla vita, prigionieri di sogni mai compiuti.
L’evento del 14 novembre vuole essere un’occasione per ricordare la drammaturgia di Annibale in compagnia di attori che hanno dato un volto ai personaggi, agli studiosi dell’opera e ai testimoni che hanno condiviso il suo cammino attraverso la vita.
Ad aprire l’incontro, i saluti del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. A seguire, Vincenzo Caputo, Monica Citarella, Matteo Palumbo, Pasquale Sabbatino illustreranno il percorso critico intorno alle opere edite (Notturno di donna con ospiti, a cura di Giulia Tellini; Le cinque rose di Jennifer, a cura di Vincenzo Caputo) e in corso di stampa (Ferdinando, a cura di Monica Citarella). Insieme agli studiosi, intervengono Claudio Affinito, Giulio Baffi, Benedetta Buccellato, Benedetto Casillo, Marina Confalone, Angelo Curti, Michelangelo Dalisi, Isa Danieli, Carlo de Nonno, Stefano de Stefano, Igina Di Napoli, Annalisa Di Nuzzo, Cristina Donadio, Lello Guida, Gea Martire, Antonella Morea, Giovanni Petrone, Gabriele Russo, Daniele Russo, e il sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Vicinanza, testimoni che hanno lavorato a fianco di Ruccello e artisti che ancora oggi portano sulla scena i suoi personaggi. Testimonianze e ricordi contribuiranno a rivelare il volto umano e creativo di un uomo che, seppur giovane, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del teatro.
Per l’occasione, Benedetta Buccellato, musa ispiratrice di uno dei suoi personaggi più iconici, torna in scena, dal 15 al 17 novembre in Sala Assoli (venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 18.00), con Anna Cappelli, uno dei ruoli che Ruccello scrisse pensando proprio a lei. Una nuova versione dell’opera, messa in scena nell’ambito del progetto, in cui Buccellato interpreta la sua Anna dopo 40 anni. La protagonista, sola nella grande casa del ragioniere Tonino Scarpa, ripercorre la sua vita, i sogni e le disillusioni. Nel monologo che ha segnato la carriera di Benedetta Buccellato, Anna rivive il suo passato: dal suo arrivo a Latina, dove tutto è cominciato, alla drammatica decisione di Tonino di lasciarla. Il testo culmina in un piano disperato, in cui Anna decide di non lasciare andare via l’uomo che ama, nemmeno a costo di perdere se stessa.
Anna Cappelli non è solo una testimonianza dell’arte di Annibale Ruccello, ma un’occasione per rivivere la sua visione del mondo, fatta di piccoli drammi quotidiani, di storie semplici ma piene di emozioni universali. Lo spettacolo è un tributo a un autore che ha saputo esplorare la psicologia dei suoi personaggi con una delicatezza e un’intensità straordinarie.
A chiusura dell’incontro, sono previste due proiezioni delle opere di Ruccello: Ferdinando (1985), regia di Giuseppe Bertolucci, e L’ereditiera (2003), regia di Arturo Cirillo, due dei suoi testi più celebri, che raccontano storie di sogni infranti, di identità smarrite e di passioni che non trovano mai esito.
Un’occasione imperdibile per vivere da vicino il teatro di Annibale Ruccello in un contesto che celebra la sua eredità culturale e la sua continua attualità.
Si ringrazia la compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo per aver dato la disponibilità alla proiezione di Ferdinando di Annibale Ruccello; e Peppe del Rossi per aver messo a disposizione le foto di scena dell’artista.
Ingresso libero per l’incontro e la visione dei video. I biglietti per lo spettacolo sono disponibili al prezzo di 18,00 € (intero), con tariffe ridotte a 15,00 € per i giovani under 30, gli over 65 e gli enti convenzionati. Per info e prenotazioni 345 467 9142 – assoli@casadelcontemporaneo.it