È stand up ma anche opera, è un omaggio alla lirica tramite i moduli della comedy, comicità e canto, racconto ed esibizione. Insomma è Stand up opera, al debutto assoluto. Martedì 13 e mercoledì 14 febbraio 2024, ore 20.30 in Sala Assoli, il basso/baritono Luca De Lorenzo, accompagnato al piano da Fabrizio Romano, con la produzione di Casa del Contemporaneo, lancia uno spettacolo unico nel suo genere e non è un modo di dire dato che, con questo show, nasce un genere vero e proprio: la lirica incontra la comicità, il repertorio operistico viene trasmesso attraverso la moderna stand up comedy. Ma non solo. Sul palco dei Quartieri Spagnoli – dove è nata l’Opera Buffa – si incontrano e scontrano la trap e Mozart, il trash e i grandiosi scenari della musica classica, e poi sfilano i ricordi di una vita sull’orlo della precarietà, ovvero quella di un giovane cantante lirico di oggi, con racconti paradossali e spassosi, qualche licenza e molte provocazioni ben oltre il politically correct, più il resto che il pubblico scoprirà nell’ora di show. Costo del biglietto per gli spettacoli: intero 18 euro; ridotto 14 euro Per info e prenotazioni:345 467 9142 – assoli@casadelcontemporaneo.it
De Lorenzo da tempo è impegnato nella divulgazione dell’opera tramite i linguaggi più immediati e rivolti al pubblico generalista: dopo il fortunato tour di A ciascuno il duo, in cui introduceva i grandi classici della lirica ai non addetti ai lavori, e dopo essere stato autore del volume per bambini Ritorno all’opera (San Carlo/ Memus edizioni), in cui racconta ai piccoli le storie dei compositori celebri e dei capolavori del passato, oggi torna con un lavoro di nuovo ispirato alla trasmissione del repertorio operistico a una platea vasta. «Il mio problema è che devo provvedere al futuro, sono seriamente preoccupato da una possibile assenza di pubblico nei prossimi tempi» ironizza l’artista. «Così gioco d’anticipo: e spiego anche a chi non è mai andato a teatro cosa è l’opera per diffondere alcuni messaggi. A chi pensa che sia per pochi, un genere per paludati critici e melomani superciliosi, dirò che invece è una materia divertente e spesso sorprendente, ricca di aneddoti surreali, alcuni al limite del raccontabile, sicuramente rivolta a tutti, sempre affascinante e per giunta fondamentale per conoscere la cultura del nostro e altri Paesi».
Il testo è firmato da Diego Lombardi, autore di teatro e sceneggiatore; la regia è di Gianmaria Fiorillo, regista cinematografico con una vecchia passione per il palcoscenico, che commenta: «Ho concepito la regia utilizzando il sottotesto, ovvero la lamentela che il protagonista fa parlando della condizione di chi è nato in epoca, come traino drammaturgico per trascinare gli spettatori nel racconto. Insieme a Luca e a Diego ci siamo chiesti continuamente quale fosse l’intento narrativo dello spettacolo: una volta fissato questo, siamo tornati indietro per creare un percorso di rivelazione degli argomenti, fatto di continue aggiunte che potessero suscitare curiosità»; l’aiuto regia è l’attrice Antonia Cerullo; mentre gli effetti sonori sono di Lorenzo Pasquotti.
SINOSSI
Luca è un cantante lirico che racconta la sua condizione, ovvero di chi è nato in un’epoca sbagliata per il mestiere che ha scelto. Raccontando evoca curiosità sui compositori del passato, confrontandole con il momento che vive.
Lo show così diventa un assolo in cui il protagonista, parlando dell’opera, si interroga sull’essere artista nella società contemporanea. Due binari in parallelo, quello di un repertorio grandioso, denso di maestri e compositori, e l’altro in cui, tra gag e aneddoti, il cantante e attore ripercorre la sua esperienza: creando un luogo improvvisato in cui può succedere che la musica classica incontri quella dei giorni nostri. È, al contempo, la lettura in chiave farsesca dell’impervio percorso, gli ostacoli, i conflitti e le fragilità di colui che – intrepido o folle – sceglie l’arte come ragione di vita e mestiere. Musica, racconti, frustrazioni e rabbie represse.
A fare da anfitrione Luca De Lorenzo: appassionato, incompreso e dinamitardo basso/baritono napoletano col vizio del lamento. Imprigionato in un vecchio spartito, analizzerà – utilizzando i toni dell’irriverente e umoristico linguaggio della stand up – la condizione del cantante lirico oggi.
NOTE DI REGIA
“Stand up opera” è uno spettacolo comico di 60-70 minuti che, come suggerisce il titolo, è a metà tra l’opera lirica e la stand up comedy. Il protagonista, Luca De Lorenzo, è un cantante lirico di oggi che, un po’ disperatamente e molto rocambolescamente, cerca di far appassionare il pubblico contemporaneo all’opera.
La sua esigenza parte da lontano: fin da ragazzino Luca, grande amante del genere classico, ha voluto trasmettere agli altri la sua passione, facendo puntualmente scoprire la vera natura del repertorio operistico. Sostiene che sia infatti tutt’altro dalle serate di gala, quelle in diademi e pellicce a cui siamo istintivamente abituati a pensare. Oltre ad aver dato prestigio ai più grandi geni della musica mai esistiti, l’opera è anche, o soprattutto, eccentricità, audacia e promiscuità.
Oltre all’introduzione dei personaggi il primo atto ha l’obiettivo di mostrare la bellezza di questo genere in tutta la sua maestosità, contrappuntando la narrazione con aneddoti esilaranti che ne faranno uscire fuori la dimensione umana.
Man mano che si va avanti si approfondisce il canto lirico e la figura di chi lo esegue: difficoltà, modi per sbarcare il lunario e la disciplina che un artista del genere dovrebbe avere. Da qua si apre una panoramica sulle grandi personalità dell’opera di cui verranno raccontati vita, morte e “gossip”, cercando di restituire i lati più eccentrici degli artisti.
Prima del finale si fa un piccolo resoconto sul perché non tanto l’opera, piuttosto la fruizione dell’opera, è diventata complessa nel momento storico che viviamo. Nel finale, in chiave “social network”, Luca e il pianista eseguono un mash up di alcuni dei passaggi più noti cantati dai bassi/baritoni di ogni tempo.