«Io sto con…» è la serata di solidarietà organizzata dalla Fondazione Govoni e condotta dalla giornalista Laura Valente e dall’attore comico Angelo Di Gennaro, in scena venerdì 24 febbraio alle 20.30 presso il Teatro Bolivar in via Bartolomeo Caracciolo 30 (Materdei, Napoli).
Numerosi gli artisti che hanno generosamente dato disponibilità all’iniziativa: la pianista siciliana Giuseppina Torre, pluripremiata con i “Los Angeles Awards”; il pianista Mario Carotenuto; il cantautore Patrizio Trampetti, storico fondatore della Nuova Compagnaia di Canto Popolare; i chitarristi-cantautori Lino Blandizzi e la californiana Patrizia Lopez; i sassofonisti Marco Zurzolo e Nicola Rando; il percussionista Tony Cercola; il cabarettista Angelo Di Gennaro; l’attrice e cantante Lalla Esposito accompagnata dal pianista Antonio Ottaviano.
Di grande impatto sarà la performance dell’artista autistico Cristiano Verde che durante il concerto dipingerà dal vivo una tela, mentre altri suoi quadri saranno esposti negli spazi del teatro. Anche la pittrice napoletana Francesca Strino prenderà parte alla serata donando alla Fondazione un dipinto ad olio, dal significativo titolo «Álius», che sarà messo all’asta.
Infine una commissione composta da rappresentanti della Fondazione e di associazioni culturali e sociali, tra cui l’associazione MAH, consegnerà il premio «Io sto con…», una straordinaria opera d’arte realizzata in esclusiva per la Fondazione dal Maestro Lello Esposito, a Tony Cercola per aver ideato un percorso didattico-musicale a favore della crescita e del miglioramento di ragazzi autistici.
Verrà inoltre consegnata una menzione speciale al regista Giuseppe Mastrocinque per il suo documentario sull’autismo «La città adattabile», realizzato assieme a Stefano Moffa.
Con questa iniziativa la Fondazione Govoni – che da circa un anno opera nel campo delle terapie, dello studio e della ricerca di soluzioni per chi è stato colpito da sindrome autistica e/o da altre comunicopatie – vuole far conoscere progetti e percorsi da intraprendere durante l’anno, finalizzati a migliorare la qualità della vita dei soggetti disabili e delle loro famiglie, ed incentrati in particolare sulla terapia foniatrica integrata, sulla nutridetossicologia , sull’utilizzo dello sport inteso sia come medicina riabilitativa sia come strumento di inclusione sociale, e sull’ambizioso progetto per il “dopo di noi” ideato dall’architetto Jerry Caputo: un Campus dotato di servizi e infrastrutture atte a garantire un elevato standard di autonomia ai disabili senza più famiglia.
«Abbiamo raccolto le testimonianze di un’umanità stravolta, disperata e emarginata, ma soprattutto assistita poco e male – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Marcello Milone – ma abbiamo anche avuto la fortuna di conoscere una realtà fatta di operatori straordinari e di grande umanità. Attorno alla disabilità ruota purtroppo un diffuso e spregevole business, a volte in mano a persone incompetenti e senza scrupoli, ma crediamo che pur sapendo quanto grandi siano le difficoltà molto si può fare, iniziando con il combattere l’ignoranza e l’incompetenza con l’informazione e con la professionalità».
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