Prenderà il via il 4 febbraio a Napoli nel “Teatro Cortese” di viale del Capricorno ai Colli Aminei, la rassegna “Tradimenti” con gli spettacoli scritti dal drammaturgo Roberto Russo.
Con i testi definiti dallo stesso autore come “cinque infedeltà in forma teatrale”, la carrellata drammaturgica presenta al pubblico le creature di un commediografo da sempre in bilico, si sottolinea in una nota, tra il grottesco e il surreale.
“Di un drammaturgo dei nostri tempi capace di affrontare il mito, gli eventi storici e i mutamenti sociali, trasformando in opera teatrale i turbamenti e gli squilibri del genere umano” si evidenzia ancora.
Con la direzione artistica di Giuseppe Giorgio, dopo l’anteprima con l’atto unico “Il Tempo Supplementare” con gli attori Irma Ciaramella e Francesco Maria Cordella, si continuerà il 4 febbraio con Agostino Chiummariello, interprete e regista e l’attrice Francesca Stizzo, protagonisti di “Silvia e i suoi colori”, lavoro dallo spunto sociale dedicato alla vittima innocente della camorra Silvia Ruotolo. A seguire, l’11 marzo, ci sarà l’attore, regista e cantante Gianni De Feo con “La fine del mondo – Concerto per Charles Aznavour” e l’8 aprile Stefano Ariota con “Le mani aperte”. A chiudere la mini rassegna, infine, il 22 aprile ci penserà Agostino Chiummariello con “Tonino Napoli: Zero a Zero”.
“Nel nostro immaginario – ha affermato ancora il critico teatrale Giorgio – il tradimento inteso come un atto imperdonabile, è sempre collegato all’amore e all’infedeltà in una coppia. Eppure, andando oltre il concetto di inganno dal punto di vista sentimentale, le bugie e i segreti da nascondere si possono trovare sotto molte altre prospettive. Grazie a un argomento decisamente scottante pronto a prestarsi a letture ora introspettive, ora sdrammatizzanti, il mini cartellone del commediografo napoletano, in programma al teatro Cortese, offre più di uno spunto sul tradimento. Partendo da una delle esperienze più temute e dolorose all’interno della vita, Russo scandaglia i terreni più sconosciuti fino a considerare il tradimento come un’esperienza profonda. Persino, come un’occasione di apprendimento”. (ANSA).