Se il teatro vale un viaggio, anche il viaggio, questa volta, non delude. L’auto lasciata molto prima di mettersi in cammino, la salita del crinale della montagna che apre lo sguardo sui golfi di Napoli e di Salerno, la passeggiata guidata fra sentieri di foglie e radici e la performance teatrale immersiva, libero adattamento da Tempesta di Shakespeare, progetto di Rosario Sparno per Casa del Contemporaneo/Le Nuvole e Teatro di Napoli Teatro Nazionale. Sulla scena accanto a Massimiliano Foà, Luca Iervolino, Paola Zecca null’altro che le installazioni d’arte di Antonella Romano e le soluzioni sonore di Massimo Cordovani.
La riscoperta dell’essenziale: chi è salito alle Neviere del Monte Faito – ultimi appuntamenti sabato 24 e domenica 25 luglio ore 12 e ore 17 – per immergersi in questa esperienza sa che si perde ogni contatto con la realtà. Letteralmente ogni contatto, dalla connessione telefonica del cellulare alla terra sotto i piedi. Una sfida con se stessi quella nella natura: misurarsi con un palcoscenico incerto. Una scommessa con se stessi e insieme a questo territorio, il Parco Regionale dei Monti Lattari con il suo Faito, fra “le bellezze più sconvolgenti deI Golfo”.
Dettagli d’arte
“Lavorare sul testo di Shakespeare in un luogo magico come il Faito ha donato al mio operare artistico apertura e spazialità”: così Antonella Romano descrive il percorso che l’ha portata da attrice e artista a tutto tondo a realizzare le istallazioni in ferro e lamiera che sono al centro di questo particolare allestimento a impatto zero. “La natura ingloba tutto restituendo potenza ed energia ai corpi, alle parole, agli oggetti scenici, alla musica, tutte note di uno stesso spartito che ben orchestrate fanno la magia del teatro, trasformandola in una profonda esperienza per chiunque voglia attraversare questa magnifica Tempesta”.
Note musicali
I suoni musicali che viaggiano durante lo spettacolo sono favoriti da una diffusione nell’ambiente che, nonostante ci si trovi in uno spazio all’aperto, restituisce agli spettatori ogni piccola sfumatura. “Il vibrafono può giocare con il folletto Ariel, i tamburi e le lamiere sospese agli alberi possono creare tempeste e stare in scena con Prospero e Calibano, le chitarre possano scherzare con Miranda e Ferdinando – scrive in una nota il musicista Massimo Cordovani -. Uno strumento particolare si trova al centro della postazione che occupo: un tamburo armonico, dal suono ipnotico, derivante dalla fusione di due strumenti noti anche come Handpan. La Rammerdrum che Marco Tirino ha realizzato dandomi la possibilità di portarlo in scena. La magia è già nel posto, nelle parole immortali, nella perizia degli attori, nei costumi, nell’allestimento. A noi, con il suono, non rimane che stare lì con tutto questo, attenti a contribuire a questa sospensione con il nostro sogno migliore”.
Un’esperienza per tutti, anche con i più piccoli, nel rispetto del contesto ospitante, è stata resa possibile grazie all’intesa con Regione Campania, Città Metropolitana di Napoli, Città di Vico Equense, Parco Regionale dei Monti Lattari e la collaborazione di EAV, Santuario San Michele Arcangelo al Monte Faito, Coop Sociale Il Sentiero Onlus, CAI, Servizio guida Sorrento Hiking e inserita in “La Campania è Teatro, Danza e Musica”, progetto promosso da ARTEC/ Sistema MED in collaborazione con Scabec e Fondazione Campania dei Festival.
Necessari la prenotazione ai recapiti 081/18247921 e 345/4679142 (anche whatsapp) e il preacquisto dei biglietti. Info su tempesta@casadelcontemporaneo.it o www.casadelcontemporaneo.it.
Appuntamento con il pubblico un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso lo storico Rifugio San Michele (via Nuova Monte Faito) da cui si partirà per una breve passeggiata fino alle Neviere attraversando la flora tipica del paesaggio mediterraneo. Si consigliano abiti e scarpe comode e il rispetto del codice di comportamento che il contesto ospitante impone.