Teologia, l’inaugurazione con Zuppi e Battaglia

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“Guardo alla mia terra di Napoli bella e ferita, troppo ferita da un’ondata di violenza che non sembrerebbe arrestarsi”.
Lo ha detto il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Battaglia ha sottolineato che “è un dolore immenso dover consegnare alla terra giovani vite stroncate da un’arma da fuoco spesso brandita da un assassino altrettanto giovane. Io vescovo sia dell’uno che dell’altro soggetto piango la morte della vittima innocente e mi interrogo sulla sorte del colpevole, lacerato da un dolore inesprimibile come padre di entrambi, di Caino e di Abele”.

 

Le parole del cardinale Domenico Battaglia sono davvero toccanti e riflettono una realtà dolorosa. La violenza è una piaga che colpisce profondamente la comunità, e il suo messaggio di dolore e riflessione è un richiamo alla necessità di trovare soluzioni per fermare questa spirale di violenza. La sua metafora di Caino e Abele sottolinea la complessità e la tragedia di queste situazioni, dove non ci sono vincitori, solo perdite.

A Napoli, la questione dei giovani che girano armati rappresenta una preoccupazione crescente. È essenziale sottolineare quanto l’educazione giochi un ruolo cruciale in questo contesto. Tuttavia, l’inizio del cambiamento deve avvenire a livello personale. Come primo passo, ciascuno deve impegnarsi a “disarmare” la propria lingua, la propria mente e le proprie intenzioni. Ciò significa evitare di portare con sé elementi di violenza, sia fisica che verbale. Se qualcuno ancora sente il bisogno di uscire con un coltello in tasca, è necessario che riconsideri questo atteggiamento e prenda coscienza dei danni che tale mentalità può causare sia a sé stesso che agli altri. Il disarmo personale è la chiave per instaurare relazioni sane con il prossimo, per trovare armonia e benessere anche a livello individuale. Infatti, la ricerca dell’altro è fondamentale per la scoperta e la comprensione di noi stessi. Senza il confronto e la connessione con gli altri, rischiamo di perderci e di non riuscire a trovare un equilibrio interiore.

Queste riflessioni sono state espresse dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, durante un discorso all’inaugurazione dell’anno accademico della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, a Napoli. Zuppi ha messo in evidenza come, per i giovani di Napoli, sia indispensabile guardare al futuro con speranza. La costruzione di un domani migliore parte dal dialogo e dall’incontro, dall’avere il coraggio di non temere chi è diverso da noi e di voler conoscere il prossimo. Il cardinale ha inoltre sottolineato quanto sia necessario un cambiamento radicale del nostro mondo, attualmente troppo afflitto da violenze e conflitti. La guerra e la violenza, secondo lui, devono essere affrontate e sconfitte, altrimenti rischiano di causare la nostra rovina. In questo senso, ognuno di noi ha una responsabilità personale e collettiva nel promuovere la pace e nel contribuire a creare una società più giusta e solidale.

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